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Vogliamo lo spettacolo (by Marius)

Creato il 01 aprile 2013 da Simo785

E’ trascorsa una settimana dal Gran Premio della Malesia da cui è uscito vincitore Sebastian Vettel al termine di una lotta all’ultimo sangue con il compagno di squadra Mark Webber; subìto dopo la bandiera a scacchi le polemiche sono scattate in casa Red Bull, Webber ha faticato non poco a presentarsi sul podio per festeggiare il campione del mondo in carica. La scuderia austro-britannica aveva stabilito degli ordini di scuderia secondo i quali le posizioni sarebbe state congelate con l’australiano in testa e virtuale vincitore. Per Chris Horner, responsabile del team, Webber merita di concorrere per il titolo e quindi, essendosi guadagnato la testa della corsa, avrebbe dovuto restare davanti indisturbato. Vettel ha chiesto scusa in settimana per il sorpasso rischioso e per aver disatteso le decisioni del muretto.

Oggi voglio fare l’avvocato del diavolo, Sebastian Vettel con due semplici annotazioni.

Finalmente abbiamo avuto la possibilità di vedere un duello emozionante tra auto uguali, sappiamo che il primo avversario per un pilota è proprio il compagno di squadra, è il primo da battere perché ha lo stesso mezzo a disposizione. Ce ne fossero tutti i GP di duelli così!

Una vittoria è meritata quando si taglia il traguardo per primo, sotto la bandiera a scacchi, non si merita una vittoria a metà gara per decisione del team principal. Non è giusto nei confronti dei piloti, che si trovano in macchina per dare tutto, per spingere al massimo e per vincere. Non è giusto nei confronti degli spettatori che pagano per vedere lo spettacolo, non per vedere le posizioni congelate. Ci sarebbe piaciuto tanto vedere lo stesso duello tra le Mercedes di Hamilton e Rosberg, ma il tedesco di origini finniche ha rispettato gli ordini di Ross Brawn, purtroppo.

Se Vettel ha vinto è perché è stato più veloce di Webber e allora è giusto così.

Ciò che è successo potrà avere strascichi tra i due nel prosieguo? Probabile, ma forse allora ne vedremo ancora delle belle.

Per fortuna.

 


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