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Volere è Potere

Creato il 03 agosto 2010 da Pedroelrey

L’attività che gestisco è, come avviene sempre più diffusamente, un “negozio promiscuo”. E’, anche, questo un modo per fare dei confronti tra i diversi settori/mercati e trarne delle conclusioni.

L’azienda che mi fornisce qualche articolo di cancelleria, che tengo per dare un minimo di servizio al cliente, mi vista regolarmente con passaggi una volta ogni due settimane, la venditrice è dotata di un terminale portatile [vd. immagine] con il quale digita e trasmette direttamente l’ordine, verifica la disponibilità delle giacenze, prezzi, ed altro.

Nulla di eccezionale, uno strumento di lavoro abituale per molti da tempo.

Non è così per la filiera editoriale che da anni vaneggia sulla informatizzazione delle edicole senza che, di fatto, nulla avvenga concretamente in tal senso.

Federazione degli editori impegnata più a combattere battaglie di retroguardia a difesa anche di paccottiglie da bancarella, come fossero prodotti editoriali di alta nobiltà, accrescendo così il grado di litigiosità nella filiera, tra editori più o meno consapevoli, distributori più o meno orientati alla trasparenza e rivenditori finali: sui quali, alla fine, si abbatte la paccottiglia senza qualità e senza valore.

Sindacati immobilizzati da evidenti conflitti d’interessi e, sempre meno taciute, collusioni e connivenze.

Spesso ormai persino in “ristopizzerie” di medio livello il cameriere prende l’ordine che viene trasmesso attraverso il terminale in cucina ed alla cassa.

Volere è Potere

Chi ha fatto [fa] il giornalaio può comprendere come uno strumento di questo tipo, abbinando funzionalità e portabilità potrebbe essere, grazie, anche, a costi e dimensioni inferiori a quelle di un pc, lo strumento ideale di lavoro per le rivendite di giornali e “il cavallo di troia” per riuscire finalmente a modernizzare la rete distributiva.

Volere è potere fu scritto da Michele Lessona quasi 150 anni fa sul modello dell’opera britannica “Self Help” tradotta in italiano con il titolo “Chi si Aiuta Dio l’aiuta”. Non si può dire che manchino le coincidenze anche ai giorni nostri.

 


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