Volevo gli stivali alti..

Volevo un bel paio di stivali alti, fin sotto al ginocchio, di pelle morbida come il burro, neri, sobri, da combattimento (ovvero per camminarci i kilometri tutti i giorni) ma di cui non vergognarmi come se avessi messo il primo paio di stivali di gomma che ho trovato.

Volevo anche spendere poco, ma il mercato mi da contro (già il mio portafoglio è anemico, ma sembra che un paio di stivali a meno di 120€ non si trovi nemmeno negli outlet! ma che stiamo scherzando??)

Ma soprattutto: volevo gli stivali alti, e invece la moda mi da contro.

Riponevo tutte le mie speranze nei peggio negozi di Chinatown e invece No, anche dai cinesi ci sono solo ankle boots più o meno alti, più o meno kitsch, più o meno borchiati, perlinati, pieni di fibbie e appendici, e si spende dai 50-60€ in su.

E allora? Bisogna rassegnarsi a camminare con gli stivali bassi, ancora per un inverno.

In alternativa:

1. possiamo indossare le scarpe estive, a caviglia nuda, oppure – udite udite – foderandole con un bel calzettone invernale pesante, tirato su fin sopra le ginocchia o lasciato “alla scolara” vezzosamente sotto il ginocchio. E’ di moda anche quest’anno (yuppi-ee ..la morte della sensualità-parte 1)

2. possiamo indossare delle scarpe ordinarie, con suole extra-ordinarie, che ci regaleranno una fantastica camminata da scarpa correttiva, ma più alla moda (Prada, Miu Miu, la morte della sensualità – parte 2)

3. possiamo indossare un paio di parigine moderne, con il vezzoso laccetto e il tacco a spillo,

e andare calpestando i nostri sogni infranti di cavalcare per le vie della città con un sontuoso e comodo (si spera, con quello che costano!) paio di stivali da equitazione. di Gucci.

gucci, tory burch, bottega veneta stivali

4. possiamo affidarci ai grandi classici, che non ci abbandonano mai:

Valentino, con la sua punk rock collection ma bon ton:

Paulina Wedge che ci ricorda che un tempo esistevano gli stivali con la punta di ferro (ma noi comuni mortali li usavamo per le infortunistiche mentre lei li ha rivisitati per la sera, con una vertiginosa zeppa unita):