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Vorrei.

Creato il 14 dicembre 2014 da Paola Annoni @scusateiovado

Vorrei.Sono sulle montagne vicino a Chiang Mai, nella turistica Pai. La guesthouse oggi è di un livello più alto di quella di ieri ma spendiamo comunque 5 € a testa. Sorrido. Ho appena fatto una doccia calda e lunga e una piccola signora mi ha fatto un massaggio di un'ora per circa 5 €. Sto bene. Ho spesso la testa afflitta da pensieri poco felici, ma ho mille motivi per essere, invece, allegra e felice.

Sì, ovvio, sono in Thailandia al caldo mentre a casa ci sono zero gradi. Quindi molte persone penseranno intensamente un bel vaffanculo e chiuderanno il post.

Sono in una stanza da 10 € e sono molto felice, perché ieri, la stanza da 5 € in due era bruttarella e il materasso era di marmo. Oggi il pavimento è pulito e il bagno è in camera, e non devo fare 20 metri per andare al bagno. C'è la carta igienica che potrò trafugare per poi usarla quando non c'è.

E penso che la vita è sempre una questione di punti di vista e scale di valori. Niente di più, niente di meno.

Vorrei.

Ogni volta che mi sento dire "ma parti ancora? Siete scandalosi...", vorrei tanto rispondere solo "tu quando ti sei comprato l'ultimo vestito? L'ultimo gadget tecnologico?". In realtà, mi ferisce e mi arriva come un macigno sulle spalle solo perché detta non con curiosità, ma con quella punta di astio.

Quello che penso è "Parto ancora, a te cosa ti rende felice? Stai provando a realizzarlo?", ma poi non ho voglia di discutere.

In questo periodo di Natale dove le liste di desideri si sprecano sul commerciale, vorrei stilare la mia lista dei desideri, che mi farà conquistare degli abbracci, dei desideri realizzati e un paio di vaffanculo che resteranno tra i denti dietro dei finti sorrisi.

Vorrei.

  • Vorrei che le persone fossero sé stesse, che provassero a fare quello che gli piace davvero. Ti piace fare l'uncinetto con tua nonna? Fallo. Ti fa schifo andare in discoteca il venerdì sera perché si riunisce il gruppo di amanti della cura delle orchidee? Non andarci. Provare a fare quello che ci piace ci rende migliori. Se hai qualcosa nella vita che ti soddisfa sarai più propenso a non rosicare per qualcuno che è contento della sua vita.
    Vorrei.
  • "Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo". Il buon Einstein aveva ragione. Io vorrei davvero che chi sta inseguendo i suoi sogni non dovrebbe essere ostacolato da chi pensa che stia inseguendo chimere o combattendo con i mulini a vento. Perché chi azzarda a volte ha un piano che gli altri non possono vedere.
  • Vorrei che le persone uscissero da dietro gli schermi, e si incontrassero. Che prima di dire "mi sta sulle palle, è una brutta persona", sentissero il profumo dell'altro. Ascoltassero almeno il suono della voce. Poi magari si starebbero sulle palle lo stesso, ma almeno a ragion veduta.
    Vorrei.
  • Vorrei che la gente non si tatuasse "respect" sul braccio, ma che cominciassero a scriverselo sul cuore. Rispetto per gli altri, per il loro lavoro, per il pianeta in cui viviamo, per chi sta peggio di noi. Rispetto vuol dire semplicemente la regola che comanda le scuole elementari: "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te" e quindi, se butti per terra una bottiglietta di plastica pensa se un estraneo venisse a buttarla in camera tua. Se dai una risposta di merda, prova a pensare se quelle stesse parole ti venissero rivolte con lo stesso tono da qualcuno che non vorresti che ti deludesse.
  • Vorrei che le persone che dicono di volermi bene lo facessero sul serio, accettandomi. Niente stronzate, meno cuoricini, meno sorrisini su whatsapp. Vorrei che fossero felici per me accettandomi come sono, con uno zaino in spalla, mentre scrivo, mentre rinuncio ad una cena fuori o a dello shopping perché risparmio per un viaggio a venire. Ho faticato anni per essere onesta, per dimostrare quello che sono. Se per certe persone sono una fallita perché non sono dietro una scrivania di una multinazionale, allora non ha senso avere rapporti con me. Se non valgo nulla perché non sogno l'abito bianco e 10 bambini, allora, semplicemente, non c'è affetto perché non c'è accettazione.
  • Vorrei vedere vivere le persone che si lasciano vivere. Non c'è tempo. Non ne ho, non ne avete.
  • Vorrei che per magia la gente trasformasse l'invidia in invidia positiva, che al posto di dire alle spalle "guarda quella/quello..." dicesse in faccia "ma come fai? Voglio fare come te, ma meglio"
    Vorrei.
  • Vorrei che le buone idee fossero premiate, il talento riconosciuto. Che chi fatica per il proprio lavoro avesse il successo che si merita. Perché là fuori c'è gente straordinaria che nessuno considera come si deve.
  • Vorrei che il karma funzionasse come giustizia divina: "tutto quello che fai ti torna indietro"... I conti tornano, come i nodi al pettine. E se state pensando ad una frase acida allora avete già qualche pena da spurgare e un comportamento da raddrizzare. Più ti comporti bene, più la vita ti premia.
  • Vorrei che i premi li vincessero i migliori e non i nipoti di quelli che indicono i premi. Soprattutto quando è lampante chi è il migliore.
  • Vorrei che le persone imparassero ad ascoltare, perché quando le persone parlano, spesso, hanno voglia di condividere il loro mondo con te ed è un regalo che sarebbe meglio non sprecare.
  • Vorrei che le persone sentissero lo spirito del Natale e non la corsa ai regali. Natale per me è stare insieme ad amici e famiglia, mangiare tartine al salmone come se non ci fosse un domani, sporcare la tavola di bucce di mandarino e gusci di noccioline, perché è bello stare seduti fino a tardi.
  • Vorrei che i viaggiatori che scelgono il viaggio come stile di vita venissero capiti un po' di più, perché tante volte l'assenza fisica non è assenza di cuore. Sentirsi esclusi e lontani è una brutta sensazione. Sempre. Quando sei dall'altra parte del mondo ancora di più. Spesso mi viene in mente una canzone piuttosto ignorata del sig. Springsteen, con un ritornello che suona come una filastrocca ma con un testo pesante:

"Before you chose your wish son
You better think first
With every wish there comes a curse"

Ogni scelta che facciamo nella vita si porta dietro rinunce, opzioni mancate, strade abbandonate con fatica e coraggio. Ma ogni scelta che facciamo porta dietro qualcosa che perdiamo. Bisogna sempre chiedersi se ne vale la pena.

Vorrei.

  • Vorrei che tutti avessero la possibilità di ricevere un abbraccio sincero, uno di quelli in cui sei tu il primo a mollare la presa perché l'altro non si vuole staccare. E allora resti lì ancora un attimo, ed è lì che va a nascondersi quell'attimo di felicità pura, fatta del profondo desiderio di qualcuno di tenerti aggrappato a sé. Anche solo per un momento di più.
  • Vorrei che per 5 giorni scoppiasse un'epidemia di voglia di leggere libri, e tutti mollassero gli smartphone per incollarsi alle pagine profumate di un qualsiasi romanzo. Perché quelle sono le vite e le storie stupende in cui immergersi, non tra le foto di sconosciuti su facebook.
    Vorrei.

Nei desideri solo per me, a parte quei desideri intimi che si mischiano a sogni, quello che vorrei trovare sotto l'albero (oltre ad una valigetta con un milione di dollari e una sponsorizzazione della Thai Airlines che mi sceglie come sua testimonial e mi manda in giro per il mondo gratis), ho richieste decisamente semplici. Sui cui potrei lavorare.

  • Vorrei non rimanerci male, sempre e comunque. Non essere ipersensibile alla superficialità nei miei confronti. Perché più cerco di lavorarci più mi rendo conto di avere grossi limiti.
  • Vorrei essere una persona più organizzata. In generale. Non sprecare quel tempo di cui, comunque, capisco il valore.
  • Vorrei mangiare meno dolci e andare più in palestra. Ma qui, si sfocia nella fantascienza.

Un mio amico una volta mi ha detto "tu non sarai mai felice perché la tua felicità è contorta: tu sei contenta solo quando chi ami è felice davvero... Ma è impossibile che tutti siano felici contemporaneamente. Datti pace."

Di solito ascolto i consigli, ma di fronte a questo... Beh, mi sono sempre tappata le orecchie.


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