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Voto anche io, no tu no! Ma perchè? perchè no!

Da Giovanecarinaedisoccupata @NonnaSo

Odio il periodo di elezioni come odio i periodi di mal di denti.

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In quei giorni vorrei potermi rinchiudere nella metaforica grotta e uscirne solo a cose fatte, o magari per scoprire che una guerra nucleare non ha lasciato superstite nemmeno un’urna elettorale, ma soprattutto che ha sterminato tutti i vari opinionaroli e politicanti in erba che flagellano ogni canale di comunicazione conosciuto, e anche qualcuno di quelli sconosciuti.

Blog politici e non, giornali, telegiornali, stazioni radio, tv, e l’internet in toto: non ci si salva nemmeno sulle piattaforme del cazzeggio come Facebook, dove l’amico invasato passa i mesi precedenti a spammare link di protesta, link di informazione e disinformazione, link incazzosi, link spiritosi (cosa c’è da ridere lo capisce solo lui) e, fondamentalmente, per come la vedo io, materiale offensivo.

Si perchè visto che in questa Italia non riusciamo a trovare mai un accordo su nulla, sarà inevitabile che anche con questi link, che esprimono opinioni decise per una parte o l’altra in materia politica, si arrivi alla discussione, al confronto, e infine alla lite, all’insulto verbale e così via, fino alla sterile polemica e ai bambinismi di sorta. Succede ogni volta.

Le opinioni di uno offendono l’altro e viceversa, e c’è chi come me poi si trova in mezzo ai fuori incrociati delle varie parti, senza possibilità di alzare bandiera bianca (Se non bannando in sempiterna gli spammatori).

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Odio il periodo di elezioni per questo, per l’ipocrisia delle opinioni espresse e del moralismo sotteso, ma anche e soprattutto perché tira fuori il peggio di noi, di noi tutti (il mio compreso, visto che arrivata all’esasperazione poi comincio a incattivirmi).

E odio anche il periodo post-elezioni, ovviamente, forse anche più di quello elettorale, poiché odio le lagne e la stupidità, e questo periodo ne è pieno. Anzi: lagne e stupidità, nella loro incostituzionalità, ne sono il fondamento.

Prendete stamattina: ieri, il web era tutto un fermento di “io vado a votare” (bravo, vuoi una medaglia?) e tutti che sbandieravano il loro impegno civile e morale e ti dicevano “vai  a votare perché è un tuo diritto ma soprattutto un tuo dovere”..oggi gran parte di quelle stesse persone cosa stanno facendo?

Si lagnano e recriminano e danno dei coglioni agli italiani per via dei risultati elettorali.

E quindi il “vai a votare” di ieri non era “vai a votare perché è un tuo diritto”, ma un “vai a votare e assicurati di votare bene, COME ME”. Certo.

E tanti cari saluti al diritto costituzionale e alla libertà di votare come czz ci pare e piace.

votare

E di nuovo via al carosello di polemiche, mentre la cosa importante, quella VERAMENTE importante, passa in secondo piano: la certezza che un altro diritto costituzionale è stato violato. Dopo il “diritto ad un lavoro retribuito etc. etc.”, anche il “diritto di votare liberamente senza che per questo qualcuno poi ti venga a insultare, giudicare, o peggio”.

Questa è la gente che “Vuol cambiare le cose” con un voto, ma poi non fa attenzione a quelle veramente importanti, nascondendosi proprio dietro quel voto, e perdendo di vista il resto.

Questa è la gente che ha un lavoro e se ne lamenta, senza vedere che chi non ha lavoro non ha neanche di che lamentarsi.

Questa è la gente che ti sbatte in faccia il diritto costituzionale di libertà di espressione, ma poi non ha neanche la cortesia, no la decenza, di farsi da parte e accettare i risultati di quella libertà di espressione.

Sono tutti coglioni e idioti: quelli che non votano, quelli che votano “male”, che bella la vita deve essere per quelli che restano. Sempre convinti di essere nel giusto, martiri nella stupidità della gente che li circonda. Che sonni pacifici devono dormire, loro che non sbagliano mai e sanno sempre dove è tracciata la retta via.

A me, se lo chiedete, fanno venire in mente quelli che concordano in linea di principio con l’idea che “tutti dovremmo avere un lavoro, equamente retribuito”, ma che poi quando si tratta di tirar fuori le palle e dare un lavoro vero, equamente retribuito, a qualcuno, accampano mille scuse.

Brava gente, non c’è che dire, ma io non voto per voi.

Io voto per il mio partito, quello degli ascensionisti.

Noi che prima o poi abbiamo la segreta speranza che verremo fatti santi, e ASSUNTI. Si, in cielo.

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