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Vuoi lavorare a londra? ok, ma non partire allo sbaraglio...

Creato il 04 febbraio 2015 da Afrodite
Cercare lavoro a Londra, perché no?
In attesa che il mercato del lavoro in Italia si riprenda dal letargo in cui è precipitato, molti giovani (ma non solo) guardano alla Gran Bretagna come a una possibile via di fuga.
E in effetti il web pullula di siti per la ricerca di lavoro nella capitale inglese. Difficile per un laureato alle prime armi orientarsi in quel mare magnum, facile lasciarsi abbagliare dalla disponibilità di posti di lavoro e partire senza avere la minima cognizione della realtà e delle difficoltà che comunque si incontrano in un Paese straniero. Anche perché in agguato ci sono le truffe, ovvero agenzie che promettono colloqui di lavoro che poi si rivelano inesistenti o che portano a offerte al di fuori di ogni regola e con un alto tasso di sfruttamento.
Ecco perché ci sembra importante segnalare una realtà che, pur essendo dichiaratamente profit, ha tuttavia un'attenzione di tipo formativo verso chi vuole lanciarsi in questa avventura senza il rischio di andare allo sbaraglio.
Il nome non è facilissimo da pronunciare e da ricordare, CV&Coffee, che tradotto suona più o meno "prendiamoci un caffé e intanto parliamo di come trovare lavoro" (http://www.cvandcoffee.com/).
Tutto nasce dalle origini campane della fondatrice dell'agenzia, Teresa Pastena.

VUOI LAVORARE A LONDRA? OK, MA NON PARTIRE ALLO SBARAGLIO...

Teresa Pastena, ideatrice e fondatrice di CV&Coffee 


Come si sa, per i napoletani "'na tazzulella 'e café", è quanto di meglio si può desiderare. Ed ecco quindi l'idea di offrire consulenza nelle caffetterie così che l'approccio risulti più caloroso e amichevole.
Arrivata nel 2008 a Londra dopo una laurea in Scienze Internazionali per lavorare nel no profit, Teresa si è occupata a lungo di selezione di personale per una importante Ong maturando quell'idea di business che poi si sarebbe concretizzata nel 2012. Ora insieme a lei lavora un team di consulenti specializzati, sia italiani che britannici.
"In Uk esiste la figura del career advisor, colui che aiuta lo studente a sviluppare il proprio percorso formativo e professionale mentre in Italia questo ruolo non esiste - spiega la fondatrice di Cv&Coffee  - Inoltre noi italiani non siamo abituati a definire in modo preciso e numerico i nostri traguardi professionali, cosa che invece è indispensabile per la mentalità anglosassone. Dire per esempio 'ho aumentato le vendite' per loro non significa nulla se non specifico di quanto le ho aumentate".
Ma la barriera maggiore è ancora e sempre la conoscenza della lingua.
"Molti italiani pensano di poter lavorare qui senza parlare l'inglese. E invece è bene ribadire che anche per ricoprire ruoli in cui è richiesto il possesso della lingua italiana, la conoscenza dell'inglese è comunque indispensabile".
Il lavoro in Gran Bretagna c'è, in tutti i settori. Attualmente le figure più richieste sono nel commerciale, nel marketing e comunicazione, nel customer care. Piuttosto ricercati anche gli operatori socio-sanitari.
Molto ben retribuite sono le posizioni nel settore It (Information Technology), così come in generale tutte le professioni ad alto contenuto tecnologico.
"Per queste ultime la ricerca può anche partire dall'Italia - è il parere di Teresa Pastena - Mentre per le altre è fondamentale essere già in loco perché la competitività è molto alta e viene quindi data la preferenza a coloro che risiedono in Uk".
Per chi vuole farsi un'idea prima di partire armi e bagagli, CV&Coffee organizza webinar gratuiti, in italiano o in inglese a seconda del consulente che viene interpellato.
Gratuiti sono anche gli incontri che si tengono presso il Consolato Italiano a Londra nell'ambito del progetto "Primo approdo" (il prossimo è previsto per il 24 febbraio).
In Italia vengono organizzati periodicamente workshop di orientamento, grazie alla collaborazione con le Università e con Eurocultura.
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