Magazine Opinioni

W i pubblici uffici negli anni della crisi

Creato il 05 agosto 2011 da Effettoparadosso
Ormai viviamo in un ritmo frenetico dove, fermarsi significa essere perduti. Non si può perdere tempo, chissà poi per fare cosa, le stesse ma in tempi rapidi, TAV della mente. Ci si riposa solo quando si fanno le file negli uffici pubblici dell’Italia Brunettiana. 
Nei grandi uffici della calda estate romana ho visto signore tirar fuori dalle borse della spesa interi sfilatini e addentarli nell’attesa dello scorrere dei numeri del tabellone luminoso, gente immersi nella lettura di tomi magari iniziati alle scuole medie e mai finiti, alla composizione di parole crociate, alla lettura di quotidiani e settimanali di cronaca rosa per farsi un po’ gli affari degli ormai logori e rifatti vip nostrani. 
Le attese, le file, possono essere utilizzate per fare le ferie. 
Ecco, si va in ferie quando c’è da pagare la bolletta della luce, del gas, dell’acqua. Magari non le accumuliamo insieme, ma le paghiamo una alla volta così possiamo stare in ferie almeno per quindici giorni. 
E così gli uffici possono attrezzare delle aree dedicate a questa neo-moda made in Italy: piscina, ombrellone, bar e lampade solari, o in inverno neve artificiale per gli amanti della montagna. 
Già, nell’Italia d’oggi non si va più in ferie, vista la profonda crisi economica in cui versa il paese, dapprima negata e ora sempre più esasperata al punto da non uscirne più, non parte più l’esodo anni sessanta, ma la televisione con i suoi servizi uguali negli anni continua a parlarci di milioni e milioni di vetture in viaggio dal nord al sud della penisola. 
Le città non si svuotano. In vacanza gli Italiani non ci vanno più come un tempo tra partenze intelligenti e partenze deficienti che diventavano sempre ingolfati affollamenti autostradali. 
Oggi in viaggio ci vanno solo gli sportelli gestione Brunetta che continuano a rimanere chiusi per ferie come negli anni sessanta. 
Abbiamo anche scoperto il perché, ci permettono di trovare un’area di riposo per le nostre meritate vacanze.
Paradosso dei tempi moderni.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines