Magazine Cultura

Walk di Stefano Cardoselli e Stephen Nelson: fumetto o disco metal?

Creato il 06 febbraio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

 Walk di Stefano Cardoselli e Stephen Nelson: fumetto o disco metal? Stephen Nelson Stefano Cardoselli Uno degli aspetti sicuramente più importanti del fumetto è la ritmica.
Quel suono silente (ma visibile) che varia d’intensità, progredendo incessantemente lungo il pentagramma tradotto in griglie che va a comporre la storia a fumetti.
Non è un caso che molti autori coltivino sincronicamente la passione per la musica e che riflettano nelle loro creazioni il genere musicale a cui più sono affezionati.
Sì perché anche nei fumetti, come nella musica, vale il discorso del “genere musicale” e se dovessi interpretare la categoria a cui appartiene Walk, inedita opera di (Heavy Metal Magazine2000 A.D.) e Stephen Nelson, sicuramente verterei per il genere Metal.
Quello puro. Quello old school. Quello che, nella migliore delle ipotesi, ti fa alzare il pugno destro verso il palco con l’indice e il mignolo alzati.
Non mi credete? Lasciate allora che vi porga gli auricolari.

 Edito dalla ThirstyShadow, casa editrice indipendente statunitense che ha promosso il progetto via Kickstarter, Walk è una finestra proiettata su un futuro perverso e in degrado, dove la saturazione di reality show come “il Grande Fratello” ha condannato l’essere umano ad una voracità di eccessi che trova la sua sazietà nella violenza gratuita in diretta.

 Walk di Stefano Cardoselli e Stephen Nelson: fumetto o disco metal? Stephen Nelson Stefano Cardoselli
In questo scenario primordiale governato dalla “Gore TV” (un’ente televisiva il cui nome parla per se) i peggiori detenuti, psicopatici e quant’altro la feccia della società ha da offrire si sfidano in un gioco di morte e violenza lungo gli intricati diciassette livelli della “Torre della Giustizia”, un carcere di massima sicurezza che promette la libertà una volta scalata la sua vetta più alta. Il prezzo di questa promessa nostrana? Uccidere quanti più detenuti ostacolino il percorso che porta alla salvezza… e tutto questo in onore del divertimento di un pubblico “guardone” che non perde occasione di godere per un arto mozzato o cranio disintegrato.
Protagonista indiscusso di questa grottesca scalata è Garrotte, un possente energumeno dal passato oscuro il cui volto è celato da una maschera da Luchador. Ma non è tutto: con il progredire della sua ascesa lungo le viscere della torre della giustizia verrà svelata la vera spinta motivatrice che anima il suo istinto di sopravvivenza, dettaglio che non vi farà staccare gli occhi da questo bizzarro anti eroe.

 Walk si innesta equilibratamente in seno ad una concorrenza temprata. Leggendolo non ho potuto non maturare una serie di rimandi al mondo videoludico (di cui Manhunt – Rockstar Games, 2003) e a quello letterario (Hunger Games). Contaminazioni indirette e passive che delineano fortemente l’immaginario di un futuro reso ancor più tetro dal potenziale insito nei nostri eccessi. L’ennesima condanna al perpetrarsi delle violenze ai danni del nostro privato e della nostra umanità che sicuramente non manca di essere, a modo suo, originale.

 Walk di Stefano Cardoselli e Stephen Nelson: fumetto o disco metal? Stephen Nelson Stefano Cardoselli
Cardoselli lascia vibrare in quest’albo tratti forti e grotteschi come se stesse impugnando un poderoso lanciafiamme. La costante tensione degli arti è esaltata da vene esplosive e strutture fisiche che rasentano la deformità. I personaggi che coronano la storia richiamano costantemente il concetto di follia più tetro e arcano, tanto da risultare volutamente irreali per l’eccesso di pericolosità che emanano. I colori acquerellati sono forti e intensi, ma nel contempo inquietantemente delicati ed espressivi.
Insomma… tutto in Walk da l’idea di essere pericoloso, ed è proprio questa l’anima del suo successo.
Nelson, invece, guida (e si lascia guidare a suo tempo!) una carattere forte come quello di Cardoselli in uno storytelling introspettivo e apocalittico. Lo ammetto, a tratti ho avuto difficoltà a non perdermi nel vortice belligerante racchiuso nelle griglie dinamicamente pericolose di Walk, ma la violenza ha un volto e uno soltanto… e non poteva trovare domicilio migliore.

 In definitiva, se dovessi accostare un gruppo Metal ai due autori, sicuramente opterei per i Pantera e il loro omonimo brano Walk. La convergenza delle medesime tonalità graffianti, del medesimo ritmo progressivo mi ha strappato un sorriso e sì… alla fine ha fatto si che anch’io alzassi il pugno destro verso il palco, con l’indice e il mignolo alzati.

 Abbiamo parlato di:
Walk
Stefano Cardoselli, Stephen Nelson
ThirstyShadow, Agosto 2013
32 pagine, spillato, colori  – 3.99$

Etichette associate:

Stephen NelsonStefano Cardoselli

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog