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Wall Street: la bolla si gonfia

Da Pukos
Wall Street: la bolla si gonfia

Settimana boom per lo S&P500

Bene Microsoft, record storici per 3M e Gilead Sciences, sale anche P&G. Scendono Visa ed i petroliferi. Sul Nasdaq crolla Amazon dopo la trimestrale.

Una settimana fa stavamo commentando il disastro di Wall Street ed oggi parliamo di nuovi possibili massimi assoluti per gli indici statunitensi, insomma cosa è successo in così poco tempo?

La sola cosa che vi dico è di fare molta attenzione, siate prudenti, la volatilità vi deve spaventare non lasciatevi “tentare”, queste sono le reazioni di un mercato chiaramente “fuori di sé”.

Certo potranno anche proseguire questi rialzi, ma il “botto” quando avverrà, sarà forte, molto forte, quasi distruttivo ed allora ci si potrà ustionare.

Gli acquisti di questi giorni non sono assolutamente determinati da motivi “economici”, non hanno nulla a che vedere con un mercato efficiente e trasparente (come dovrebbero essere tutti i mercati), al contrario sono la “reazione” ad un mercato drogato ed opaco.

Gli analisti si sforzano di trovare motivazioni “razionali” agli aumenti degli ultimi giorni, ma sono balle. Ad esempio attribuire il boom di Borsa di questa settimana al calo del petrolio è un’assurdità, ribadisco che questi acquisti non hanno una componente “economica”, ma semplicemente “psicologica”, si dice che il mercato andrà bene perché se dovesse andar male sarebbe la distruzione di tutto ed a nessuno conviene.

In altre parole sono “scommesse” su una debolezza, i tracolli della settimana scorsa hanno scoperto dei nervi e si è cercato in tutta fretta di correre ai ripari, ma sono nervi inesorabilmente destinati a “saltare” procurando dolori lancinanti.

Se il mondo, infatti, dopo sei anni di ripresa economica, perché occorre ricordare che nelle due più importanti economie del pianeta una, la Cina, non è mai andata in recessione e l’altra, gli Stati Uniti, è andata in recessione solo nel 2008, se dopo sei anni di crescita queste due economie dovessero andare in crisi, cosa accadrebbe?

Provate ad immaginarlo, o forse è meglio non pensarci?

Strumenti per controbatterla, tranne le parole, non ce ne sarebbero.

Dow Jones (+0,76%) svetta Microsoft (+2,47%) dopo aver annunciate un utile operativo superiore al consenso, record storico per 3M (+2,44%), nelle ultime nove sedute ha messo a segno otto rialzi per una performance complessiva di +11,81%. Procter & Gamble (+2,32%) è salita sulla notizia della probabile vendita di Duracell (pile).

Tre soli i ribassi ed anche frazionali: Visa (-0,37%), Chevron (-0,24%) ed Ibm (-0,06%).

S&P500 (+0,70%) e siamo al nuovo, ennesimo, record storico per Gilead Sciences (+3,29%), per il titolo biotech davvero sono finiti gli aggettivi. A seguire il farmaceutico Eli Lilly (+2,64%) tornato ad un soffio dal massimo dell’anno, quindi Exelon (+2,44%) il cui trend rialzista continua dall’inizio del mese di agosto.

Crolla ancora Ford Motor (-4,31%) causa le perdite in Europa, scende così anche General Motors (-2,88%) il cui 2014 è semplicemente da dimenticare, quindi Occidental Petroleum (-1,64%) non certo favorita dai prezzi dell’oro nero.

Nasdaq (+0,69%) grande seduta per Kla-Tencor (+6,90%), bene anche Maxim Integrated Products (+3,90%), quindi Seagate Technology (+3,27%).

La grande delusione di giornata arriva da Amazon (-8,34%), occorre tornare al settembre 2013 per trovare quotazioni così basse, in calo anche Altera Corp. (-1,75%) e Intuitive Surgical (-1,55%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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