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Wannabefre vi spiega perchè vi prenderebbe a sassate – La guerra all’adipe

Creato il 04 agosto 2014 da Signorponza @signorponza

Ben arrivati a quella che probabilmente sarà l’ultima puntata de “La rubrica della foto della settimana” prima della chiusura delle vacanze estive. La sottoscritta spegnerà il cervello per alcune settimane e se ne andrà molto lontano, per stare alla larga dalla cellulite delle italiane. Sì, perché le italiane in quanto ad adipe non scherzano, e a me questa cosa fa sanguinare gli occhi. Ho deciso di andare a svernare oltreoceano, proprio come faceva Zia Assunta quando a Natale si trasferiva in Florida.

Wannabefre vi spiega perchè vi prenderebbe a sassate – La guerra all’adipe

L’argomento di cui vorrei trattare oggi è LO SCOLLAMENTO TOTALE TRA LA PERCEZIONE DI SE’ E LA REALTA’. Tranquilli, che già vi vedo lì con un cerchio alla testa, non parleremo di filosofi o di teorie sociologiche complesse, anche perché questo vuole rimanere un blog di ballerine di can can, un po’ lascive e con il cervello di Wendy Windham, che Dio l’abbia sempre in gloria.

Dicevamo, tutte quelle persone che dovremo vedere andare in giro vestite come Nina Moric einvece Wanna Marchi. Qual è il problema che affligge queste semplici menti? Perché mai una persona con la quarantasei decide scientemente di strizzarsi in un bikini con slip brasiliana? Risparmiatemi la tiritera de “l’importante è stare bene con se stesse, fottesega della gente e del loro giudizio”, altrimenti io potrei andare in giro con delle fette di cipolla sotto le ascelle e attaccarmi al culo delle pannocchie, e dire che tanto ciò che conta è che io mi senta bene. Dai, seriamente. Esiste ciò che viene chiamato il buonsenso, ma a quanto pare in questi anni di decadenza di costumi il buonsenso pare essersi trasformato in un parere soggettivo. E allora via, tutti a scorrazzare per le città vestite da Barbie Obesa Mignotta, camminare per il lungomare con degli shorts che fanno trasparire ciccia da tutti i pori. Quando passano queste poverette convinte di essere gnocche, amo concentrarmi sugli sguardi degli uomini che sono costretti a guardare quegli obbrobri. E lì mi sento solidale con loro, nel momento in cui i commenti diventano cattivi, ai limiti della perfidia. Belle mie, ve li siete cercati. Se le catene di abbigliamento sono così deficienti da produrre top taglia quarantotto, non significa che debbano essere per forza acquistati, no? Basta credersi magre se non lo siete, basta essere convinte di stare bene con top striminziti e shorts inguinali. NON E’ VERO, e se le vostre amiche o vostra madre vi dicono di non credere ai commenti della gente, e che voi siete belle così, sappiate che stanno mentendo e non vi stanno facendo un favore.

Che me ne importa di tutto questo? Mi importa eccome, visto che devo essere costretta a vedere certi obbrobri. E per la vostra pace interiore, pur avendo una 40, gli shorts da mignotta non li indosso, perché esiste un limite a tutto. E andare in giro in città come se fossimo a Gabicce Mare fa veramente cheap. Non sopporto la gente, e men che meno i brutti che si credono belli. E i grassi che si sentono magri. E le basse che si sentono alte. E le alte che solo perché sono alte si sentono fighe. E le finte trasandate che impiegano due ore per uscire di casa come se le avessero prese a sassate durante un corteo di protesta contro l’uso dello shampoo. Il resto della popolazione è occhei, più o meno.

Detto ciò, sono molto contenta di aver chiuso questa stagione con un messaggio di ottimismo e di pace, e con ciò spero di non trovarvi mai sul mio cammino mentre sciabattate con un prendisole a fiori (Ghei, parlo anche con voi). La mia mannaia è sempre pronta a punire.


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