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Wes Anderson: Castello Cavalcanti è un omaggio a Fellini

Creato il 14 novembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Wes Anderson: Castello Cavalcanti è un omaggio a Fellini
Tutto esaurito al Festival di Roma per l’incontro con Wes Anderson. Il regista di Moonrise Kingdom, pronto ad aprire la prossima Berlinale con l’attesissimo The Grand Budapest Hotel, è arrivato a Roma per presentare il suo cortometraggio Castello Cavalcanti, commissionatogli daPrada. Accompagnato dal suo produttore Roman Coppola e da uno dei suoi attori feticcio, Jason Schwartzmann qui protagonista, l’eccentrico autore americano ha incontrato il pubblico dando vita alla più bella cinechat di quest’edizione del Festival. IMG_2553 Wes, com’è nata l’idea di Castello Cavalcanti?
Prada ci ha chiesto di realizzare un cortometraggio, dandoci carta bianca. Allora io e Roman abbiamo deciso di girare a Roma, città che amiamo molto, e precisamente negli studi di Cinecittà, dove abbiamo già lavorato in passato. Volevamo Jason Schwartzmann come protagonista e pensavamo ad un lavoro che ricordasse Amarcord di Federico Fellini. Le musiche del film sono quelle di Signore e signori di Pietro Germi. Come mai questa scelta?
Sinceramente scopro solo adesso che sono le musiche di quel film. L’abbiamo selezionata tra tante altre colonne sonore di film italiani di quel periodo. Comunque Germi è un altro autore che amiamo molto. A proposito di musiche, la colonna sonora è sempre una parte molto importante dei tuoi film. Per il tuo ultimo lavoro, The Grand Budapest Hotel, le musiche sono composte da Alexandre Desplat…
Si, esattamente, e per realizzare queste musiche abbiamo deciso di usare un’orchestra di balalaika di Mosca, che abbiamo portato a Parigi per le registrazioni. Il risultato è una colonna sonora tra la musicalità dell’est Europa e una certa sensibilità francese. Rivedremo in altri film il pilota automobilistico protagonista di Castello Cavalcanti?
Amo molto questo personaggio e ci piacerebbe continuare a raccontare la sua storia. L’idea è quella di realizzare altri cortometraggi, da girare in altri studi cinematografici del mondo, da Tokyo a Parigi, usando per ognuno uno stile che si avvicini a quello dei registi che hanno girato lì in passato. Gireresti un film in 3D?
Sinceramente è una tecnica che non conosco molto bene. Ho visto Gravity di Alfonso Cuaròn e mi è piaciuto moltissimo, un film davvero impressionante. Non credo proprio di avere le stesse capacità del regista messicano. Pensi di tornare all’animazione dopo l’esperienza di Fantastic Mr. Fox?
Ho scritto un nuovo film d’animazione. Ma è una storia troppo cupa e troppo dura. Sarà difficile se non impossibile trovare qualcuno che ci finanzi un lavoro del genere. Tornerai a girare in Italia prima o poi?
Adoro l’Italia. Mi piacerebbe tornare a lavorare qui, senz’altro, magari però uscendo dagli spazi chiusi degli studi cinematografici… E del cinema italiano di oggi come pensi?
Ho visto La grande bellezza. Amo Sorrentino e Toni Servillo è un attore straordinario. Poi mi sono piaciuti molto Gomorra e Io sono l’amore. Per non parlare del cinema di Nanni Moretti. di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net
foto Federica De Masi © Oggialcinema.net


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