"What we call the beginning is often the end...

...And to make an end is to make a beginning". La 'povna si è trovata parecchie volte a citarlo quest'anno, T.S. Eliot, perché parecchie volte le è sembrato di finire e ricominciare, in un unico groviglio, tutto insieme.
E ieri - mentre la serie cinematografica di una delle opere di letteratura giovanile che più l'ha tenuta impegnata come lettore semantico (i.e. "onnivoro", che legge per il puro piacere della trama) e semiotico (i.e. "scafato", che si diverte anche a notare teorie e trucchi narrativi dispiegati dall'autore, entrambe le definizioni, courtesy of Umberto Eco) viveva in sincronia mondiale la sua ultima puntata - in quell'oscura provincia dell'impero chiamata Italia (e in quell'ancora più oscura énclave chiamata "mondo della scuola") il ministero dell'istruzione (un tempo) pubblica decideva di rendere noti, bontà sua, i trasferimenti. 
Insieme a molte e altre e significative notizie, l'occhio della 'povna è caduto subito su quello che per lei e la sua vita prossima ventura rappresenta un po' la svolta: vale a dire il ritorno nella città della scuola della collega di Snape. 
"Torni da noi! Torni da noi! Festeggiamo subito!" - le ha urlato il suo giubilo la 'povna per sms (consapevole che di lì a poco si darebbero trovate insieme, al cinema, per l'ultimo atto della maratona).
L'a.s. 2011/2012, dunque, nasce all'insegna di una splendida notizia (alla quale si aggiunge, peraltro, il trasferimento di Medusa - che andrà a far danni nel liceo figo della città della stazione nota, in quella che si annuncia, proprio per questo, solo un'altra tappa del suo peregrinare scolastico, ma che ha in ogni caso liberato, apposta perché la collega di Snape fosse lì pronta a prenderla, la cattedra di Trasfigurazione).
La 'povna accoglie la notizia saltellando, e subito vorrebbe buttarsi nei progetti. Ma per quelli ci sarà, finalmente, tanto tempo. Per ora si limita, con un sorriso grande, a urlare alla collega un profondissimo: "Welcome back!".