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WhatsApp fa infuriare gli utenti: diventa a pagamento

Creato il 31 gennaio 2013 da Valpic

WhatsApp fa infuriare gli utenti: diventa a pagamento

«Non è la cifra il problema, ma il dover dare i dati della carta di credito. Cosa che il 99% degli utenti Android non credo abbia mai fatto». Questi i toni dei commenti che stanno affollando in queste ore i forum di telefonia e la pagina di download di WhatsApp su Google Play, negozio di applicazioni per Android.

Infatti è proprio così, WhatsApp è gratuito il primo anno, poi (da contratto) bisogna rinnovare la licenza per poter continuare ad usufruirne. Il punto è che quando si accettano le condizioni di contratto nessuno legge (quasi) mai cosa c’è scritto; nell’ultimo aggiornamento si fa riferimento in maniera specifica alla possibilità di acquistare l’estensione temporale del servizio: “in-app purchase” è il termine tecnico che descrive la necessità di mettere mano al portafoglio in un secondo momento. Per emergere nel marasma delle applicazioni gratuite presenti su Google Play, i genitori di WhatsApp, Brian Acton e Jan Koum, hanno evidentemente individuato in un anno il periodo necessario per assicurarsi la fedeltà degli utenti (cosa che non è successa nell’apple store dove il programma veniva pagato subito, al primo download).

In alternativa qualcuno sta già pensando di spostarsi su altre piattaforme come chatOn e Viber, ma io ritengo che 79 cent per una app che ti permette di mandare messaggi illimitati, foto e file multimediali sia un costo più che giustificato.


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