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WHITMAN PENTITO #poesia #democrazia #libertà

Creato il 17 giugno 2014 da Albertomax @albertomassazza

whitmanE tu la canteresti ancora, Walt,
la cieca fiducia nell’avvenire
accarezzato dalle rose dita
di un’alba omologante?
La canteresti ancora
nello sciabordio di coscienze
in sonnolenza, nel contratto
digrignare del vivere quieto,
nella tuttologia che non affonda
l’unghia? Oh, tu non dovresti
più, dell’amore dei compagni,
specificarne la virilità e l’essere
diuturno, che lo stato di diritto
è faticosamente giunto e non indaga
più l’ambigua alcova: non più
che il risolino stolto dei provincialotti
dovresti sopportare. Ma quanto
al resto, Walt, non canteresti
certo il tuo poema per la massa,
le perle ai porci, mio capitano,
ai porci che se ne ingozzano
come contorno dei baci perugina!
Il flusso eracliteo del tuo genio
intirizzito dal gelo della pubblicità,
il surrogato del linguaggio,
nel freddo calcolo dell’appiattimento
programmato in libertà che appanna
di cui si bea la massa.
E tu lo canteresti questo
formicaio indaffarato che tutto
ha assoggettato all’asfissia
della funzione materiale?
Lo invocheresti ancora, Walt,
il panorama elettrico
che già terrificava il marradese?
Oh, sincero democratico, tu non hai
mica conosciuto la lacerazione
della ponderata appartenenza
mortificata dall’ubbìa
della beata ignoranza.
Oh, più non saresti empatico
con questi spregiatori del talento.



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