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WikiLeaks: “Ponte sullo Stretto, servirà a poco”. E i politici “non combattono la mafia”

Creato il 13 gennaio 2011 da Mirtus

WikiLeaks: “Ponte sullo Stretto, servirà a poco”. E i politici “non combattono la mafia”Il ponte sullo Stretto? ”Servirà a poco senza massicci investimenti in strade e infrastrutture in Sicilia e Calabria“. A dirlo – o meglio, scriverlo – è J. Patrick Truhnconsole generale Usa a Napoli, in un dispaccio del giugno 2009 pubblicato da WikiLeaks in queste ore. E la nostra piccola antologia sulla mitologica superstruttura, adesso, s’arricchisce d’una presa di posizione mica da ridere.

Certo, anche in questo caso – come molto altro nei file pubblicati dal sito di Julian Assange – niente di nuovo: le carenze strutturali fra Calabria Sicilia che fanno apparire come superfluo e inservibile il leggendario ponte sono ormai un classico della letteratura. E a ragione. Curioso, però, è l’interessamento delladiplomazia americana sulla faccenda.

Che non si ferma allo Stretto: è lo stesso console americano a valutare comescarso l’impegno della politica contro la mafia. ”Anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale” scriveTruhn in un cable del giugno 2008. ”Come ci ha ricordato Roberto Saviano, il tema è stato virtualmente assente dalla campagna elettorale di marzo-aprile“.

E ce n’è anche per l’Afghanistan, sotto la minaccia di missili iraniani puntati contro le province sotto il comando italiano, e sulla crisi siciliana fra Lombardo eBerlusconi, che “minaccia di rinviare un importante sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense“. Welcome back, WikiLeaks.


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