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Wind-3 Italia, come cambia la telefonia mobile in Italia

Da B2corporate @b2corporate
Tanto tuonò che piovve. Erano mesi, se non anni, che si rincorrevano le voci su un possibile matrimonio tra Wind e 3 Italia ad opera delle due controllanti straniere (i russi di Vimpelcom e i cinesi di Hutchison Whampoa) e ora è stato celebrato, o perlomeno sono partite le pratiche. E a ben vedere i motivi per prevedere una fusione di questo genere erano tanti, tali da giustificare la preveggenza degli analisti, in primis l’anomalia del mercato italiano, con quattro operatori maggiori, di cui Wind e 3 erano i più piccoli, e i vantaggi immediati derivanti da una sinergia. Ora, infatti, il nuovo soggetto (il brand commerciale ancora non si conosce: Maximo Ibarra, che sarà il CEO della società, attualmente alla guida di Wind, ha detto che «è ancora presto») potrà fregiarsi con tutta probabilità del titolo di primo operatore italiano.
Wind-3 Italia, come cambia la telefonia mobile in Italia
La joint venture, al 50% e 50% da parte delle due società, è stata annunciata dalla stessa Vimpelcom, dopo che le voci sull’imminente fusione avevano cominciato a rincorrersi con frequenza ancora superiore rispetto al solito. I numeri parlano chiaro: il nuovo soggetto controllerà un terzo del mercato mobile italiano, per l’esattezza il 33,5%, contro il 32,3% di TIM e il 27% di Vodafone, grazie a 31 milioni di clienti mobili (più 2,8 milioni di rete fissa con Infostrada). Le sinergie saranno come previsto importanti, si calcola intorno ai 5 miliardi di euro. Superati anche gli ultimi scogli all’operazione, costituiti principalmente dalla situazione economica e finanziaria di Wind, che ha accettato di recente di rimediare a un vecchio contenzioso col Fisco italiano col pagamento di 10,5 milioni di euro in 12 rate trimestrali, mentre i forti debiti della società sono passati da 9,66 a 8,99 miliardi, anche grazie al rifinanziamento tramite emissione di obbligazioni e rinegoziazione di prestiti, oltre alla vendita ad Abertis di parte delle proprie torri.
Ma che cosa cambierà per gli utenti? Secondo gli esperti non è molto probabile che ci siano ancora diminuzioni di prezzo nelle varie tariffe, visto che ormai, dopo la sanguinosa battaglia tra competitor degli scorsi anni, i margini per il ricavo degli operatori rimangono molto ridotti, malgrado lo stesso Ibarra abbia detto che il nuovo soggetto sarà ancora più competitivo. Di sicuro il mercato trarrà un sospiro di sollievo per il rallentamento della corsa al ribasso, e chi dispone di molta liquidità (come Vodafone) potrà pensare a nuove acquisizioni e al rafforzamento del brand. Frattanto i dipendenti attendono notizie sul nuovo assetto, anche se le società hanno già assicurato che non si andrà incontro a esuberi e licenziamenti ma, semmai, a una riorganizzazione della forza lavoro.
Certo è che la fusione, pur confermata e avviata, non può considerarsi conclusa: ci vorrà tempo, non poco, perché arrivino tutti gli ok necessari dalle autorità e dai diversi organi di vigilanza e si possa salutare il nuovo colosso dal nome ancora ignoto della telefonia mobile italiana. Frattanto, sul comparatore di SosTariffe.it si possono trovare le offerte di telefonia più convenienti di Wind, 3 Italia e degli altri operatori.

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