Wonder (invidiosa) woman

La connessione Internet traballa. Traballa la mia speranza di un ritardo, non solo nelle consegne, ma anche in un inverno lontano. Traballa l'armadio che chiede un restauro tout court, traballa la mia vena modaiola che mi inchioda al divano coperta di strati e indaffarata con libri oscenamente infiniti.
Mi manca il mondo del fescion.
Nella mia vita quotidiana la cosa più cool che trovo è la cancelliera che si è rifatta le labbra e che mammamiasembripiùgiovanedime.
La rubrica CATTIVISSIMA ME sta per essere inaugurata.
Il materiale in archivio è scevro di fronzoli di presentazione. Ho il terrore dell'ira funesta delle donnine a cui avrò sottratto l'osso. E mai come in questo periodo, vedendomi, capireste che tutto posso fare tranne dare consigli su come vestirsi, cosa non mettersi, ma voi immaginatemi come una matrona ingioiellata e profumosa di Chanel, e forse sarà più semplice ingoiare il rospo.
Ho notato che nonostante l'assenza prolungata, le visite al blog non sono diminuite e aumentano i followers.
Mi godo il momento finché dura.
Il titolo del post si ricollega al mio status attuale: non ho un minuto per fare niente.
Sono eternamente di corsa. E mentre corro da una parte all'altra invidio chi con calma stoica non perde un colpo, non ha lo smalto screpolato, ha i capelli vaporosi come se l'umidità fosse attratta solo dai miei, non incespica negli impegni e nei tacchi da equilibrista diplomata.
Mi mancate come non mai.
In fondo