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Yuki (Sometani Shōta) fallisce l'esame di ingresso all'università ma non se ne fa un cruccio, anche se la sua fidanzata va avanti senza di lui. Partecipa ai festeggiamenti degli amici e sulla strada del ritorno, ubriaco, vede un volantino con una bellissima ragazza, Naoki (Nagasawa Masami), che lo invita a fare il lavoro da boscaiolo. Attratto dall'idea (della ragazza più che del lavoro) parte e arriva in un paesino sperduto dove fa un corso introduttivo di un mese al lavoro che dovrà fare. Inizia così il primo impatto dello studente metropolitano con la dura realtà della vita di provincia. Incontra anche la ragazza del volantino ma lei lo allontana scocciata.
Finito il corso, viene assegnato a un'impresa forestale situata in un paesino ancora più sperduto. Per Yuki all'inizio è un'odissea con mille incidenti e disagi, poi man mano il suo spirito cambia, si identifica con la squadra di boscaioli, impara davvero il lavoro sul campo. Alla fine della stagione si guadagna l'onore di partecipare al matsuri che i boscaioli organizzano ogni anno e, manco a dirlo, Naoki lo guarderà in maniera diversa. L'esperienza è finita, Yuki torna in città ma ...
Yaguchi Shinobu non è un "autore" ma è uno che ci sa fare a mettere in piedi prodotti gradevoli di solido successo, di solito basati su storie di neofiti che attraverso peripezie tragicomiche raggiungono un ambito traguardo. Così era stato nel 2001 con Waterboys, buffa storia di una squadra maschile di nuoto sincronizzato in un liceo di provincia, e ancor più con Swing Girls (2004), bella storia di un complessino musicale di ragazze sempre in un liceo. Robo G (2012), sulle vicende di un anziano signore che viene assunto per fingere di essere un robot, è una storia meno corale ma irresistibile quanto a divertimento e comicità. Ora con Wood Job - tratto da un romanzo del 2009 di Miura Shion - il gioco gli riesce di nuovo, anche se non al massimo livello e con un maggior peso degli aspetti comici rispetto a suoi film precedenti. Le vicende del ragazzino di città che viene a contatto con il mondo reale attraverso difficoltà e sofferenze è descritta sempre in maniera lieve e al confine del comico ma nel suo procedere, il film assume via via una pienezza che fa percepire come tutti i personaggi siano ben diretti e funzionali a una visione solida del racconto.
Anche la inevitabile vicenda d'amore non è mai troppo sottolineata e, anzi, non si può dire sia il motore del racconto. Piuttosto è la scoperta della natura e di una vita sana ed essenziale ciò che muove il protagonista. E quando in uno dei due-tre pre-finali tipici del cinema giapponese contemporaneo, Yuki torna a Tokyo, intasata dalla folla e dai gasi di scarico, ciò che lo smuove è quando sente l'odore del legname appena tagliato che proviene da un vicino cantiere. [Franco Picollo]
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