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Writer's Coffee Chat: Intervista a Loredana Limone autrice di Volevo Essere Un Grande Chef

Creato il 21 marzo 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,vi presento oggi l'intervista ad una simpatica autrice italiana, Loredana Limone, autrice di Volevo essere un grande chef pubblicato dalla Cult Editore e rinomata giornalista e scrittrice gastronomica. Ringraziamo Loredana per la sua cortese disponibilità e per aver regalato ai suoi lettori un piccolo gioiello da gustare con gli occhi e con il cuore. Writer's Coffee Chat: Intervista a Loredana Limone autrice di Volevo Essere Un Grande ChefLeggi la mia recensione QUITitolo: Volevo Essere Un Grande Chef Autore: Loredana Limone Anno di uscita: 2010 Editore: Cult Pagine: 128 Prezzo: € 12,00 Trama: Un menu è buono da gustare. Ovvio. E da scrivere? Sì, anche. Perché ogni piatto – dall’antipasto al dolce – se potesse parlare avrebbe delle storie da raccontare. Come quelle narrate in questo libro che abbina racconti e ricette: un binomio gustosissimo. Si comincia con un negroni sbagliato e una bionda maliarda, e si finisce con un vassoio di cenci, come li chiamano i fiorentini, ma che in realtà sono (solo) le chiacchiere di una specie d’amore. Passando per un bel piatto di linguine alle vongole consumato con ingordigia alla faccia del fidanzato fedifrago, e uno pieno degli sfrigolanti involtini di una meritata cenetta d’addio. O da una profumata bouillabaisse, preludio di un cruento fatto di cronaca nera: vera. Verginità tardiva consumata con pesce spada alla griglia non può essere seguita che da una macedonia afrodisiaca. Ma prima qualche bicchiere: Vermentino bianco dai riflessi dorati o Rossese color rubino brillante per rigiocare a quel gioco di Bacco, proibito e mai dimenticato. E per rinfrescare il palato, un gelato. Al limone, naturalmente. Nomen omen. Perché l’autrice di questo insolito menu gastronomico aveva già bell’e segnato nel cognome il suo destino: occuparsi di cibo, con la freschezza della sua scrittura. E da grande sicuramente voleva essere un grande chef (ma con la penna non sa cucinare). INTERVISTA CON L'AUTRICE Writer's Coffee Chat: Intervista a Loredana Limone autrice di Volevo Essere Un Grande Chef1) Salve Loredana, le diamo il benvenuto nel nostro blog. Potrebbe presentarsi brevemente ai nostri lettori?Presentarsi non è mai facile, si rischia di annoiare. In breve, sono una mamma e una moglie che vorrebbe essere una grande chef - da qui il titolo del libro - ma solo per cucinare manicaretti sopraffini ai propri cari (da sempre l’amore è veicolato dal cibo). Non riuscendo, li scrivo, e così almeno soddisfo la passione per la scrittura. Ho composto la mia prima poesia a nove anni; a tutt’oggi ho pubblicato alcuni libri di gastronomia, racconti, fiabe e un romanzo d’amore. 2) Cosa l’ha spinta verso la scrittura? La sua famiglia ha incoraggiato questa passione? Nulla mi ha spinto verso la scrittura, né è una passione che ho ereditato (a parte uno zio che si dilettava a dipingere e un nipote che suona la chitarra, la mia non è una famiglia di artisti). Mi è scaturita prepotente dal profondo del cuore senza un apparente motivo sin da quando, come ho detto, ero bambina. Naturalmente se non avessi il prezioso supporto della mia famiglia non mi ci potrei dedicare. 3) Cosa fa di solito mentre scrive? Segue un particolare processo creativo? Dei “riti”? Poiché quando scrivo è un po’ come se si aprisse un rubinetto, direi che il mio processo creativo inizia a livello inconscio. A scrivere, poi, mi dedico la sera, deposte le armi della giornata, quando sono più vulnerabile: il cuore si apre, è morbido ed è bello ascoltarlo. L’indomani seguono le fasi di sviluppo e correzione. 4) Scrive al computer, a macchina o a penna? A penna, anche se è (forse) demodé. 5) Qual è il libro da cui non si separerebbe mai? Le poesie di Neruda. 6) Quando scrive i suoi racconti, si ispira allo stile di altri scrittori? Credo che ci si lasci influenzare, nella scrittura come nella vita in generale, quando si è giovani. Io, che ho superato gli anta, vengo giocoforza influenzata dagli eventi, da ciò che porta il tempo che scorre. 7) A quale tipologia di lettore consiglierebbe la lettura di VOLEVO ESSERE UN GRANDE CHEF? Lo consiglierei a un lettore curioso che, senza impegnarsi in una lettura lunga, volesse assaggiare diversi generi narrativi, dato che i racconti sono alquanto variegati; ma anche a un lettore goloso che desiderasse gustare qualche piatto appetitoso cimentandosi con le ricette che completano il libro. 8) A cosa si è ispirata per scrivere questa raccolta di racconti? Da diversi anni conduco un laboratorio di scrittura creativa gastronomica. La maggior parte di questi racconti sono stati scritti durante gli incontri con i miei allievi. L’ispirazione era data dal cibo. 9) Parlando di cucina, a quale piatto si paragonerebbe? Mah… mi hanno detto al tiramisù. Sarà perché sono morbidosa? 10) Esprime la sua vena artistica anche attraverso altri mezzi (dipinge, suona qualche strumento)? No, non ho altre predisposizioni. 11) Quali sono i suoi progetti futuri? Ha qualche altro libro in fase di scrittura o pubblicazione? Sì, qualcosa bolle in pentola. 12) La ringrazio per aver accettato il mio invito. È stato un piacere per me poterla intervistare e averla come ospite nel blog. Vuole aggiungere qualcosa prima di salutarci? Sono io che ringrazio il vostro delizioso blog per lo spazio che mi ha dedicato e spero che VOLEVO ESSERE UN GRANDE CHEF possa far trascorrere qualche momento piacevole ai miei lettori.

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