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‪‎Xylella‬: Scienza è democrazia.

Creato il 03 gennaio 2016 da Trame In Divenire @trameindivenire

Il dibattito sull'attività della magistratura leccese, dopo il Decreto di sequestro del Piano Silletti e degli alberi di olivo dell'area dichiarata infetta dal batterio fastidioso, è infuocato oltre ogni misura.

Testate giornalistiche regionali e nazionali, in questi giorni si sono scagliate con la massima violenza contro l'attività degli inquirenti; contro chi ha prodotto gli esposti; contro il Popolo degli Ulivi, movimento nato negli ultimi due anni in difesa del patrimonio olivicolo pugliese (e salentino in special modo), che ha chiesto a gran voce che la ricerca fosse aperta a tutta la comunità scientifica nazionale e internazionale, e non circoscritta al ristretto ambito di pochissimi enti tutti baresi interessati da non pochi conflitti di interessi; contro gli agricoltori che hanno ricorso dinanzi al Tar del Lazio per evitare di perdere irrimediabilmente i loro olivi sanissimi e senza alcuna traccia di co.di.r.o.; contro i legali che hanno sostenuto quasi del tutto gratuitamente gli oneri dei ricorsi, fatte salve le spese vive, ovvero i diritti di cancelleria (spese che sono state sostenute dalla contribuzione volontaria dei liberi cittadini uniti in questa lotta).

Non c'è nessuno scontro, nessuna gamba tesa. Non c'è nessuna ingerenza dell'ordinamento giuridico nelle questioni della scienza. C'è stato e c'è, solo ed unicamente, una grande istanza democratica, la necessità di appurare la verità, di avere a disposizione dati scientifici certi, non mere ipotesi o teoremi mai dimostrati.

Il lavoro degli inquirenti si è fondato innanzitutto su esposti dettagliati e puntuali, elaborati con la consulenza di ricercatori di varie discipline scientifiche e di giuristi, docenti universitari compresi. Su questi materiali la Procura di Lecce ha lavorato affidandosi alla consulenza di altri ricercatori di diverse università e centri di ricerca come lo stesso CNR.

Ci sarebbe da augurarsi che chi si approccia alla questione xylella, abbia almeno letto gli atti ufficiali, il decreto della Procura e il provvedimento del Gip, poiché da questi atti si evince come ha lavorato la Procura e come questo lavoro è ben lungi da qualsivoglia caccia alle streghe o agli untori.

Senza aver letto gli atti ufficiali e senza un minimo di conoscenza dello stato dell'olivicoltura, non solo salentina, ma italiana tutta, si corre il rischio di prendere brutte cantonate, come purtroppo sta accadendo, oltre che derive ideologiche e dogmatiche. Questo si, non fa bene alla scienza, alla ricerca, alla giustizia, alla democrazia, al paese e nemmeno al lavoro del giornalista, vista la grande responsabilità questi ultimi hanno nella diffusione delle notizie e nella formazione dell'opinione pubblica.

In realtà, se c'è chi ha insultato e denigrato qualcuno, questi sono stati i componenti del Comitato Scientifico per l'Emergenza Xylella e larga parte del mondo dell'informazione. Insieme non hanno perso tempo ad appellare come santoni e terroristi, liberi cittadini preoccupati per il futuro della propria terra, della salute, del proprio reddito, del proprio lavoro. Ora è la volta dei giudici, messi alla gogna mediatica.

Crediamo nella scienza, libera, accessibile, democratica, adogmatica, condivisa, così come crediamo nella giustizia, indipendente, oggettiva, uguale per tutti.


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