AFRICA
Sei talora una donna testarda
Lo so bene.
Dispettosa e, a tratti, anche un po’ capricciosa.
Ma il tuo fascino non ha pari
Anche quando mi metti alle strette
E proprio non ti capisco.
Vorrei non pensarti, dimenticare, dimenticarti.
Ma nell’ora che volge al “desio”, come recita il sommo Poeta,
Gareggiando in splendore con le stelle del firmamento
Tu ritorni a me ,ogni volta, più bella di prima
E civetti con mille moine quasi a farti perdonare.
Elegante e flessuosa, agile quale gazzella
O ardimentosa e sicura con passo felino
M’insegui ovunque con le tue vesti multicolori
E un profumo speziato che m’avvolge per intero.
Una musica lontana, poi sempre più vicina, all’improvviso m’inebria.
Vedo dune e deserti,palmeti a perdita d’occhio e carovane che vanno.
Capanne di terra e case bianche,tende en plein air, oceano e vulcani.
Volti d’ebano e schiene piegate nella fatica quotidiana.
Fitte foreste e interminabili strade sterrate.
Un girotondo vorticoso d’immagini
E il villaggio intanto è ancora lontano.
Odo nella mia testa come voci allegre di bimbi e campane che suonano a festa.
E la voce monotona del muezzin che s’insinua , al suo solito, di prepotenza.
Parrebbe sogno. Invece è realtà. Vita vera. Vita d’Africa.
Ukundimana