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Yarmouk (Sudan) /Israele sospetta e teme un accordo Sudan-Iran

Creato il 14 novembre 2012 da Marianna06

 

Fire-engulf-yarmouk-ammunition

 

I danni dell’attentato di Yarmouk (Sudan) del 24 ottobre scorso, di cui è responsabile l’aviazione militare di Tel Aviv, secondo l’Unione Africana, nella persona dei ministri degli Esteri dei 22 Paesi membri, devono essere ripagati.

Questo è il comunicato ufficiale del Consiglio dell'Unione, che intende portare la questione in sede di giustizia internazionale.

Naturalmente da parte di Israele non c’è nessun  peggiore sordo di chi non intende affatto ascoltare. Proprio come recita il noto adagio che tutti ben conosciamo.

E questo perché Israele è certa che esista un accordo per rifornire di armi Hamas e i gruppi armati,che sono presenti nella striscia di Gaza, da parte di Khartoum d’intesa con Teheran.

E la certezza d’Israele scaturisce, addirittura, da una documentazione di anni addietro, il 2009, in cui si faceva riferimento a forniture d’armi, all’epoca, a miliziani palestinesi e agli Hezbollah libanesi da parte di Teheran. E la provenienza presumibilmente era proprio  quella  della fabbrica d’armi sudanese.

Questa d’Israele contro Khartoum, che dagli esperti è definita “guerra segreta”, è possibile e praticabile grazie a sofisticatissimi aerei, capaci di non essere intercettati dai radar di Egitto e Arabia Saudita e giungere indisturbati in Sudan.

Inoltre, per quanto l’accaduto di Yarmouk resti ancora senza chiarimenti, altro elemento che rafforza i sospetti d’Israele è anche  l’incontro recentissimo dei due ministri degli Esteri di Iran e del Sudan a Khartoum, di cui dà notizia il Jerusalem Post".

Anche senza  fare menzione dei contenuti del colloquio, secondo Israele, nulla impedisce di supporre che i due ministri abbiano discusso concretamente di compravendita di tecnologie militari per contrastare possibili quanto probabili avversari.

Prescindendo dall’alleanza politico-ideologica è noto che che quando ci sono affari di mezzo e, quindi moneta sonante, non si cerca mai  il “pelo nell’uovo”.

E non lo sta facendo certamente il Sudan di el Bashir ,della cui persona conosciamo l’assoluta mancanza di scrupoli e la prepotenza, condita quest'ultima , e parecchio anche, da populismo becero.

 

   a cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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