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Yes, We Camp – L’estate dei più piccoli tra Sport e nuovi amici

Creato il 16 marzo 2016 da Sportduepuntozero

Una volta c’erano gli oratori, le colonie Fiat, gli scout oppure i nonni a riempire le estati dei bambini. La scuola finiva e, i più fortunati, venivano “spediti” nella casa al mare, in campagna o nel paese natale dei nonni, magari sperduto in qualche angolo di mondo, dove il tempo sembra essersi fermato e, in certi momenti, proprio non passare mai.
Tra compiti delle vacanze, giochi in cortile, pennichelle, si aiutava la nonna a stendere i panni in balcone, si accompagnava il nonno a comprare il giornale e si portavano le buste della spesa per avere i “soldini” del gelato o per spedire qualche cartolina.
L’estate ci permetteva di prendere le misure con l’ozio più genuino, con l’esser grandi e l’esser piccini, di farci raccontare come erano i nostri genitori da piccoli…

“Altri tempi” diranno alcuni, “i bimbi di oggi hanno bisogno di stimoli”, “le strade non son più sicure”, ma soprattutto, i genitori lavorano molto di più e spesso i nonni non ci sono. In questi casi l’estate, se non gestita con il dovuto anticipo, può diventare un incubo. Esistono, in realtà, tantissime possibilità per le vacanze estive dei nostri figli, adatte a ogni tipo di esigenza, inclinazione e budget. L’offerta è varia e comprende, a seconda delle fasce di età dei destinatari, campi estivi, soggiorni, scambi internazionali, attività artistico-espressive, esperienze umanitarie, turismo responsabile, educazione ambientale…

Il “padrone” indiscusso dell’estate, resta però lo Sport, un modo per andare sul sicuro, allenando corpo e spirito.
“Dal punto di vista pedagogico – spiega Andrea Ippolito, Direttore Generale Cus Torino, che organizza i campi estivi We Camp per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, – i campi estivi sportivi rappresentano un importante riempitivo in una fase dell’anno in cui ragazzi sono più inclini a impigrirsi o a fare stupidaggini. Il fatto di continuare a tenerli impegnati in un ambiente sano, con valori forti e regole strutturate, sicuramente aiuta in fase di sviluppo personale, fisico e sociale. Un modo per mantenere, divertendosi, un livello costante di attenzione rispetto a tematiche educative già affrontata a scuola e in famiglia.”

Un’opportunità per provare diverse attività e magari trovare la propria.
“I Camp, soprattutto quelli base e multi-sport, rappresentano un’ottima occasione, per chi non ha ancora scelto la propria disciplina o non pratica sport durante l’anno, per fare un’esperienza formativa e socializzante, misurarsi in un’attività impegnativa, che dura praticamente tutto il giorno e per un’intera settimana. Alle famiglie, invece, si offre un servizio utile, supportato dalla professionalità degli istruttori e dalla qualità degli impianti. Ci sono anche Camp Avanzati per chi fa già sport e vuole continuare a coltivare la propria passione. Si può restare a Torino o scegliere la soluzione residenziale presso il Villaggio Olimpico di Bardonecchia. L’obiettivo è garantire la continuità nell’attività fisica e combattere la dispersione sportiva che nell’età 12-15 anni è un fenomeno rilevante.”

Oltre all’intramontabile Estate Ragazzi che sempre più scuole e strutture propongono per chi resta in città, si può andare in vacanza “da soli” in uno dei tantissimi campi estivi in Italia o all’estero, adatti a partire dai 6/7 anni d’età, quando i bambini hanno già fatto un’esperienza scolastica e sanno quindi seguire le buone regole del vivere comune.

La sezione italiana di Amnesty International organizza campi estivi dedicati a ragazzi dai 14 ai 24 anni che affrontano il tema dei diritti umani, senza rinunciare a momenti di relax, di vacanza e di scoperta del territorio.

L’Avalon Sustainability School va alla ricerca di talenti, offrendo esperienze multiculturali con l’obiettivo di aiutare i giovani a sviluppare abilità, libertà e creatività con attività manuali ed artistiche, rigorosamente in lingua inglese e attente all’ambiente.

Che ne è stato del “giocare solo per gioco” per citare il papà della Melevisione Bruno Tognolini? Il caro vecchio tempo libero diventato tempo perso? Le attività programmate dagli adulti servono solo per “parcheggiare” i bambini durante le ore di lavoro o sono anche un’esperienza positiva? Nonni o Summer Camp? Sport o volontariato? Non esiste una risposta giusta o sbagliata, se siamo indecisi, un ottimo rimedio potrebbe essere quello di coinvolgere i nostri piccoli vacanzieri nella decisione, assecondando per quanto possibile le loro inclinazioni, tenendo a mente che rallentare a volte fa bene… anche a noi.

Maggiori info su: www.wecamp.it


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