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Yoshe Kalb

Creato il 03 febbraio 2016 da Libereditor

La grande corte hassidica di Nyesheve in Galizia era in fermento per i preparativi del matrimonio di Serele, la figlia del Rabbi.
Rabbi Melech aveva molta fretta. In verità aveva sempre fretta, poiché nonostante i suoi sessanta e passa anni e la sua pancia, sulla quale le frange rituali facevano la curva come un grembiule sul pancione di una donna incinta, nonostante l’età e la mole, il Rabbi era straordinariamente nervoso. I suoi occhi sporgenti, colore della birra, sembravano sempre sul punto di saltargli fuori dalle orbite per l’impazienza e la curiosità. Dal suo corpo enorme, dal folto della barba arruffata, dai cernecchi, dalla nuca grassa e pelosa irradiava una vitalità furibonda. Uomo rumoroso, eccitabile, con labbra carnose e sensuali che succhiavano senza posa un grosso sigaro, ora acceso ora spento, Rabbi Melech era noto per la sua risolutezza e la sua tenacia. Una volta che si era messo in testa una cosa, si agitava, gridava, minacciava, blandiva e si dava da fare finché non avesse raggiunto il suo scopo.

YKIsrael Joshua Singer (1893-1944) è il fratello maggiore del premio Nobel  Isaac Bashevis Singer (nato nel 1902). Ha scritto due grandi romanzi, due capolavori: I fratelli Ashkenazi e La famiglia Carnovsky.
È uno scrittore yiddish e ha uno stile di scrittura molto diverso da quello del fratello Isaac Bashevis. Si dice, addirittura, che la grande prolificità di Isaac sia sbocciata dopo la morte di Israel (avvenuta nel 1944 a New York , quando aveva solo cinquantun anni), come se prima fosse quasi impossibile per Isaac confrontarsi col talento di Israel.
Israel Joshua Singer è uno dei cantori del movimento chassidico, sorta di esistenzialismo ebraico nato in Polonia ai primi del ‘700, che si diffuse soprattutto nell’area dell’Europa orientale (Polonia, Unione Sovietica, Romania, Ungheria) grazie a Israel ben Eliezer, conosciuto con il nome di Bà’al Shem Tov, che significa Maestro del buon Nome, Maestro del Nome Divino.
Il Chassidismo affonda le sue radici nella Cabala e persegue un rinnovamento spirituale dell’ebraismo ortodosso. Nessuna sofferenza, nessuna solitudine: questa è la sostanza della vita chassidica nelle intenzioni primigenie.
Yoshe Kalb è un romanzo ambientato nella Galizia austriaca, una potente evocazione di un mondo che non c’è più, il mondo dello shtetl ebraico dell’Europa orientale. Un ‘universo chiuso, claustrofobico e frenetico dai rigidissimi e complicati rituali.
IJ Singer aveva una conoscenza dettagliata sul mondo di cui scriveva.
Colpisce molto il suo modo di rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto di quell’epoca. Una sorta di ricerca estetica e sociologica ricca di punti stimolanti e di un brulicare di personaggi che provocano e affascinano allo stesso tempo.

I.J. Singer, Yoshe Kalb, traduzione di Bruno Fonzi, prefazione di Isaac B. Singer, gli Adelphi, Adelphi 2016.


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