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Youth - la giovinezza di paolo sorrentino

Creato il 22 maggio 2015 da Fabrizio64
YOUTH - LA GIOVINEZZA DI PAOLO SORRENTINO

Paolo Sorrentino è il nuovo Maestro del cinema italiano.

Dopo pellicole di grande valore come Il divo e This must be the place e il Premio Oscar e pluripremiato La grande bellezza, la nuova opera candidata, insieme a Il racconto dei racconti di Garrone e Mia madre di Moretti, alla Palma d'Oro al Festival internazionale del cinema di Cannes, è Youth - La giovinezza.

riprende il fil rouge de La grande bellezza rendendolo ancora più intenso, accentuato e denso.

La prepotente bravura interpretativa di attori della fatta di , Michael Caine (un po' Toni Servillo un po' Woody Allen) Harvey Keitel , Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda, l'intensità di sguardi, silenzi, lacrime e sorrisi, sono immersi in una atmosfera sempre più felliniana, simbolica, onirica, fantastica e sognate.

Michael Caine , nelle vesti di un grande direttore d'orchestra oramai tristemente e apaticamente in pensione, dirige la natura, il muggito delle mucche, lo stormire degli uccelli, tacitando tutto e tutti nelle pause musicali, con la delicata movenze delle mani e il brusco ritmar delle dita.

L'orchestra su un abbagliante sfondo bianco, il tenore vestita di rosso fuoco e, poi, lei, la musica.

La musica nei film di Sorrentino è colonna sonora della narrazione. Le melodie liriche e gli arpeggi di una chitarra classica sono un tutt'uno con le immagini, le inquadrature, le fotografie, le sequenze incantevolmente scenografiche dei panorami montuosi svizzeri. Le sonorità sottolineano il gusto per i particolari, puntualizzano lo splendore di ogni singolo dettaglio.

Alcune scene ricordano vividamente dipinti di Rembrandt: la rappresentazione è statica, un chiarore giallastro scende dall'alto per illuminare il personaggio principale, stagliandolo dal resto del racconto che resta sullo sfondo, nella penombra, ancillare alla esaltazione del protagonista.

La vecchiaia, la decadenza fisica ma non intellettiva, il conflitto con la gioventù, incarnata nella bellezza dirompente di miss universo, la lotta fra rassegnazione e il rifiuto di mollare le proprie passioni e le proprie emozioni, perché la vita è fatta solamente di emozioni e di queste si nutre.

La vita di chi non si vuole arrendere alla morte per cedere infine ad essa, con un atto di volontà di disperata, ultima, vitalità.


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