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Zanov-"Virtual Future"

Creato il 29 dicembre 2015 da Athos Enrile @AthosEnrile1

Zanov-

, alias Zanov, registrò il suo primo album, " Salkazanov Green Ray", nel 1976. Quasi contemporaneamente Jean-Michel Jarre produceva il suo " Oxygene". Questo significa che Zanov può essere annoverato tra i pionieri francesi della musica elettronica.

A distanza di oltre trent'anni dall'uscita del suo ultimo album, Zanov torna sulla scena musicale proponendo "Virtual Future ", un nuovo disco fedele al suo mondo.

, musicista francese, compositore di musica elettronica e virtuoso del sintetizzatore, è attivo sulla scena musicale dal 1976.

Ha composto 3 album, tra il 1976 e il 1982, che sono rimasti nella memoria degli appassionati di musica elettronica: "Green Ray" (Polydor) nel 1977, "Moebius" (Polydor) nel 1978, "In Course of time"(Solaris) nel 1983.

Molti dei suoi followers dell'epoca si sono chiesti che fine avesse fatto Zanov e... ecco pronto il suo ritorno, tangibile: l'album "Virtual Future".

Zanov-

" Nel 1979 ho iniziato a pensare a un nuovo progetto, "Nous reprenons notre avenir", che univa intimamente musica, liriche e video. I testi furono realizzati da uno scrittore capace di esprimere poeticamente le mie idee circa la riflessione umana di fronte alle cose del mondo. I testi in francese, parlato e filtrato per vocoder, condividevano le loro impostazioni con i vari suoni della musica. Per il video l'idea era la stessa: una sintesi che permettesse al video stesso di condividere le impostazioni con il suono. Per questo passai tutti i miei fine settimana in uno studio video di Parigi, che mise a mia disposizione un sintetizzatore video analogico Spectron SME (il marchio che ha progettato il VCS3). Dopo un anno di lavoro imparai a dominare il video sintetizzatore, riuscendo a creare alcune parti che diedero sostanza alle mie idee iniziali. Due problemi mi costrinsero però a sospendere il progetto: in primo luogo la chiusura dello studio, e ciò mi impedì, ovviamente, l'accesso al video sintetizzatore. E poi... non riuscii mai a raggiungere una corretta miscelazione della voce: quando la parte vocale era musicalmente soddisfacente, non era sufficientemente comprensibile, e quando divenne chiara il risultato non si dimostrò vincente dal punto di vista musicale.

Durante la mia lunga pausa ho avuto l'idea di abbandonare il testo e conseguentemente rivedere la musica.

Nei primi mesi del 2014 ho scannerizzato le bande con Pro Tools: c'erano quattro tracce per la musica e quattro tracce per il testo; ho eliminato il testo, e siccome occupava un posto importante, ho composto nuove parti per ricreare l'ambiente sonoro che esisteva precedentemente. Queste aggiunte e modifiche sono state prodotte con Arturia Origin. Ho passato molte ore al mix finale ottenendo la sintesi dei miei attuali sentimenti, un bilancio un pò diverso di quanto non fosse trent'anni fa.

Così "Virtual Future" è stato realizzato per l'80% sui miei synth vintage dell'epoca (VCS3, ARP 2600, ARP sequencer, RMI Armonica Sintetizzatore, Korg PS 3300) e per il restante 20% su Arturia Origin.

Se immagino una prossima tappa penso innanzitutto ad acquisire altri sintetizzatori, ma in questa fase sono già di fronte a un grosso problema. In effetti, al di là di Arturia Origin, devo ancora trovare un modello abbastanza adatto ai miei intenti. Poi preparerò il prossimo album pianificando allo stesso tempo il necessario per esprimermi dal vivo, e per tutto questo ci vorrà probabilmente un anno: spero di poter incontrare i miei sostenitori, la mia audience, ancora per molti anni!".

5-Conscience in Danger: 4.20


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