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Zombie Apocalypse (2011)

Creato il 29 maggio 2012 da Mcnab75

Zombie Apocalypse (2011)

Zombie Apocalypse
di Nick Lyon
USA 2011

Sinossi

Il virus VM2 si scatena nel cuore dell’Europa, diffondendosi rapidamente in tutto il mondo. I soggetti che lo contraggono muoiono e diventano zombie affamati di carne umana. Quel che rimane del governo statunitense ha organizzato un presidio fortificato sull’isola californiana di Catalina. Uno sparuto gruppo di superstiti attraversa il paese per raggiungerlo, cercando al contempo di sopravvivere agli assalti dei morti viventi dilagati oramai ovunque.

Commento

Poi dicono che uno si stanca anche dei suoi generi preferiti.
Questo Zombie Apocalypse, nato in fretta e furia grazie alla moda del momento, che vede trionfare i putrescenti ritornanti, è uno di quei film che, visti in momenti di luna storta, invoglia a cambiare definitivamente gusti e interessi cinematografici/letterari.
La mancanza di una storia in senso stretto è il più grande difetto di una pellicola che strappa più sbadigli che brividi (ma brividi de che?!?). Praticamente per 89 minuti vediamo questi tizi, i sopravvissuti, gironzolare coast to coast, armati come guerriglieri in stile Mad Max, con l’unico obiettivo di raggiungere un fantomatico presidio organizzato dal governo poco prima della caduta della civiltà. Gran sceneggiatura, vero?

Purtroppo non c’è null’altro che questo nella traccia narrativa del film. I nostri “eroi” subiscono attacchi su attacchi da parte di zombie classificati in due sottorazze, i veloci e i lenti. Nel mentre avanzano senza strategia, senza criterio, esplorando edifici abbandonati che qualsiasi sopravvissuto degno di questo nome eviterebbe di default, per ovvie ragioni.

Zombie Apocalypse (2011)

Taryn Mannig: glamour anche quando dà la caccia agli zombie.

Tra goffi combattimenti a colpi di katana, mazze da baseball, mazze e archi compound, il gruppetto di imbecilloidi perde per strada qualche pezzo, dando così spazio alla più telefonata delle scene pietose (“Ti prego, non voglio diventare uno di quei cosi… Uccidimi!“).
A quanto pare Zombie Apocalypseambiva quantomeno a qualificarsi come splatter, ma il sangue realizzato in computer graphic ricorda un videogioco di fine anni ’90, quindi ogni anelito di realismo va a perdersi scena dopo scena. Perfino il make up degli zombie è altalenante. Alcuni sono ben realizzati, altri sembrano soltanto dei tizi col bitume in faccia. Roba alla Bruno Mattei, ma peggio, perché si nota comunque la pretesa di essere presa per seria.

E dire che qualche spunto buono non manca. Ci sono delle panoramiche sulle città devastate dall’Apocalisse che risultano quantomeno suggestive. C’è anche la variante degli animali zombie che, pur risultando inevitabilmente trash, costituisce un’aggiunta gradevole al solito canovaccio (tigri zombie, la parte più stupida ma divertente del film). Non manca nemmeno una specie di super-zombie, una sorta di Hulk non-morto, che sa ancora più di cazzatona trash, ma che almeno mi ha svegliato un po’ dall’effetto narcotico del film. Ci vengono risparmiati alcuni cliché iperabusati, come per esempio quello dei militari kattivi o dei razziatori disumanizzati. Infine c’è Taryn Manning, attrice/cantante con mediocri doti recitative, ma per cui ho sempre avuto un occhio (estetico) di riguardo.

Zombie Apocalypse (2011)

La tigre zombie: trash a manetta, ma almeno mi ha svegliato dal torpore.

Troppo poco ovviamente. Il film non merita nemmeno un cinque, anche se mi ha annoiato meno di una qualsiasi puntata della seconda stagione di The Walking Dead.

Rimango perplesso davanti alla pochezza di idee e di stile nel realizzare un film che, non avendo problemi a dichiarsi di serie B, poteva almeno far leva su qualche trovata curiosa o irriverente, come facevano i nostri registi negli anni ’80. Invece zero, zero al quoto. Piattezza totale. Novanta minuti trascorsi tra noia e cazzeggio su Twitter mentre la pellicola scorreva, tra inutili grugniti, scene già viste e una noia da fine del mondo.


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