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Zucchero al sapore di misoginia

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

La sapete questa? Qual è la differenza tra una toilette e una donna?!
…dai è facile!… la toilette non ti insegue dopo nove mesi che l’hai usata!!!
Silenzio imbarazzante… non l’hai capita? Fa ridere!!!
Forse non hai colto l’ironia… è una freddura eh…
ce ne sono anche sugli uomini… adesso non mi vengono in mente ma ci sono…
e fattela ‘na risata, non hai proprio senso dell’ironia!…
sei così acida perché hai le mestruazioni o perché non trombi?

Non rido perché non fa ridere, e non è che non fa ridere come le battute sul Cucciolone
che alla fine ridi lo stesso proprio perché non fanno ridere, non rido perché è una battuta di merda!

Zucchero al sapore di misoginia

Se vai a prendere il caffè in un bar a Salerno potresti ritrovarti con in mano una bustina di zucchero con quella battuta, quella che paragona le donne ai cessi, con simpatia eh! e non farebbe ridere nemmeno sotto tortura al solletico.
E ce ne sono altre, le trovate a questo link.
La differenza tra una donna e una pila, quella tra la donna e un specchio, quella per gli informatici misogini sul bluetooth e il wi-fi, quella della moglie da scambiare con il cane che ci fai un bell’affare,  ce n’è anche una sugli uomini con metà cervello, che dovrebbe, a detta dell’azienda, riequilibrare le battute in nome delle pari opportunità!

L’arcigay locale e alcune associazioni femministe, giustamente, hanno chiesto il ritiro delle bustine di zucchero e ha denunciato l’azienda all’Osservatorio nazionale antidiscriminazione. La TechMania, questo è il nome dell’azienda, ha risposto alle accuse, da parte dell’Arcigay, di misoginia e incitazione alla violenza, con la solita storiella della mancanza dell’ironia, che sarebbe addirittura discriminata dalle accuse, a loro dire, assolutamente ingiustificate, di machismo e sessismo! L’Arcigay di Salerno però ha già chiamato a rapporto tutte le associazioni e i movimenti femministi campani per organizzare iniziative contro l’azienda di Battipaglia autrice della bustina incriminata che rimanda ancora una volta all’ immagine della donna-oggetto, “donne da usare”.

Alla TechMania vogliamo dire che non siamo noi che non abbiamo senso dell’ironia, ma son loro che non hanno ben chiaro il concetto di ironia, che non ce ne importa niente se quelle battute si son sempre fatte nei bar tra uomini rudi e virili, noi non le vogliamo più sentire perché vanno ad alimentare un clima di odio verso le donne che in Italia purtroppo già c’è, non sentiamo il bisogno di aumentarne la dose giornaliera insieme al caffè!

Cosa potremmo fare noi? Io un’idea ce l’avrei… aiutiamo la TechMania, così priva di fantasia da attingere al repertorio della saggezza popolare del buon misogino, a creare nuovi slogan, per le proprie bustine di zucchero e mandiamole al loro indirizzo email: [email protected]

Che ne dite? “Non c’è ironia dove c’è misoginia”

Scatenatevi!

Ps: Mesi fa un’altra azienda produttrice di zucchero fu al centro delle polemiche per una barzelletta sessista che incitava al femminicidio.



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