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Zuf, la polenta con la zucca alla friulana

Da Patiba @patiba1
polenta zucca (2) Tempo di preparazione: 10 minuti – Tempo di cottura: 1 ora e mezzo
. Ingredienti per 6 persone
500 gr. di zucca pulita e tagliata a dadini, 500 gr. di farina gialla per polenta, mezzo litro di latte freddo, sale.
. Preparazione
Mettete in forno a 150 gradi la zucca e fatela arrostire. Mettete sul fuoco un paiolo di rame con due litri d’acqua e 16 gr. di sale. Quando l’acqua bolle versate prima la zucca passata al setaccio e poi la farina poco alla volta e a pioggia. Con l’apposito bastone di legno mescolate sempre nello stesso senso; se si ispessisse troppo, aggiungete un mestolo d’acqua bollente. La polenta è cotta quando si stacca facilmente dalle pareti del paiolo: ciò avviene dopo circa mezz’ora di cottura ma, per renderla più digeribile è consigliabile portare il tempo di cottura a 1 ora. Servite la polenta in una scodella e versate sopra il latte freddo. A piacere si può spruzzare la zuf con un po’ di cannella. . Variante
  • Versate nel paiolo con l’acqua salata 1 kg. di passato di patate, quando l’acqua riprende il bollore aggiungete la farina gialla e proseguite la cottura nel solito modo.
Il zuf al è un plat furlan che une volte si mangjave spes, soredut intes matinis di unvier. Al è fat cu la polente cjalde, cun parsore dal lat frêt. Vuê al è simpri plui râr; di un par di agns tal paîs di Tapoian ai 5 di Zenâr si fâs la Sagre dal Zuf, dulà che ducj a puedin cercjâ chest plat di une volte.Zuf
(par 4 personis)
- Variant de Cjargne
400 grams di coce zale palombe – 200 grams di farine di polente – 50 grams di spongje –
½ litri di lat – 2 sedons di farine blancje – sâl.
Meti intune pignate sul fûc une misure grande di aghe salade, fale bulî e fâ cuei la coce, netade e taiade a tocs, par 20 minûts; daspò disgotâle e passâle tal passadorie, cjapant su la creme intune terine. Meti sul fûc une caçarole e zontâ daurman, a ploie, lis dôs farinis, messedant dal continui cuntune sedon di len. Stasonâ par cirche 40 minûts, simpri messedant, e lassâ inclipâ prin di servî.
Ringrazio Ornella Angela che mi ha scritto: “Questa ricetta, che in dialetto friulano si chiama zuf, dalle mie parti (Susegana-Conegliano (TV) si chiama, o meglio si chiamava, perché ora se la ricordano solo le nostre nonne, “patugoi” o anche “pestarei co a zuca”. Mio padre ricorda sempre che la sua nonna diceva:” Tosatei ste boni che ve fae i patugoi!” (= bambini state buoni che vi faccio i pestarelli). Da piccola li mangiavo qualche volta d’inverno, col latte appena munto, e mi piacevano da morire. Mi hai fatto venire voglia. Domani li faccio. Grazie per avermi ricordato la mia infanzia.” polenta zucca (1)

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