Checché ne dicano loro questo paese non è da buttare.Checché vogliano farci credere questo paese ha molte altre cartucce da sparare, molta altra energia da sprigionare.
Chi sono loro? Non mi interessa!Mi interessa invece chi siamo noi.
Noi siamo quelli che tra fare una cosa in più e una in meno… ne facciamo due in più.
Noi siamo quelli che credono ancora che tutto possa cambiare… e questa volta non perché rimanga come è… e questa volta perché sia diverso, ma migliore.
Noi siamo quelli per cui le parole famiglia, amicizia e amore, giustizia e merito, libertà e uguaglianza hanno ancora un significato che va oltre il loro utilizzo retorico …
Noi siamo quelli che vivranno il futuro… e che quindi un po’ ci piacerebbe disegnarcelo…
***Il giorno in cui smetteremo di credere che lavorare duramente paga e che questo benedetto paese possiamo rimetterlo sulla giusta carreggiata (magari a piccoli passi, un passo dopo l’altro)…
Il giorno in cui inizieremo a credere che la felicità sia sinonimo di benessere effimero e materiale e che la scala di valori che governa il presente non possa essere ribaltata domani…
Ebbene, quel giorno, loro avranno vinto.
Il bello però è che la partita è tutta nelle nostre mani: sta a noi, e solo a noi, decidere che quel giorno non verrà mai… sta a noi, e solo a noi, decidere di non diventare come loro.kriticadellaragione.blogspot.com
(Mattia)