Al via, dall'8 al 12 aprile 2015 a Roma, la quinta edizione di Rendez-vous, appuntamento con il nuovo cinema francese, il festival esclusivo dedicato al nuovissimo cinema d'Oltralpe. Come ogni anno il viaggio attraverso le storie e i volti del cinema francese contemporaneo parte dalla Capitale per poi toccare, con focus e invitati speciali, le città di Napoli, Palermo, Bologna, Torino, e da quest'anno Lecce. I film, proiettati in versione originale e sottotitolati in italiano, sono presentati da autori e interpreti che saranno i protagonisti assoluti del Festival. Per festeggiare la quinta edizione, due ospiti speciali che condividono la passione e un legame forte con l'Italia: Fanny ArdanteRobert Guédiguian.
Fanny Ardant arriva a Roma per aprire il Festival con Chic!, una commedia romantica sul mondo della moda, firmata da Jérôme Cornuau, che gioca con eleganza e ironia sull'equivoco del vecchio adagio: gli opposti si attraggono! Fanny Ardant presenterà poi nel corso della manifestazione il suo secondo film da regista: Cadences obstinées, un racconto lirico e pittorico che intreccia arte e passione in cui dirige Asia Argento, Franco Nero e Gérard Depardieu. Il film, accompagnato dalla regista, farà tappa anche a Bologna, dove la Cineteca di Bologna le dedica un omaggio speciale, che ripercorre quattro tappe significative della sua carriera. Robert Guédiguian presenta invece al pubblico romano Au fil d'Ariane, una fantasia, un racconto onirico, un inno alla libertà sfrontata della creazione dedicato ad Ariane Ascaride, musa e compagna.
Romain Goupil dopo il successo di Tutti per uno! torna in Italia per presentare in anteprima nazionale Les jours venus, interpretato tra gli altri da Valeria Bruni Tedeschi: un film-autoritratto che compone un album familiare, sociale e politico di un'epoca indagata con grazia e leggerezza. Tra i grandi autori ospiti di questa quinta edizione Lucas Belvaux, che si cimenta con l'adattamento di un romanzo di Philippe Vilain: Sarà il mio tipo? E altri discorsi sull'amore, riflessione sulla complessità dell'amore, i dubbi del sentimento e la forza della passione. Ancora cinema sociale e popolare, quello di Cédric Kahn, che con Vie sauvage, con Mathieu Kassovitz e Céline Sallette, porta sullo schermo un fatto di cronaca che sconvolse la Francia: l'affaire Fortin.
Arriva in anteprima a Roma, fresco dal successo nazionale, Les souvenirs del noto attore / regista Jean-Paul Rouve, che adatta con delicatezza e ironia l'omonimo romanzo di David Foenkinos, un viaggio nei ricordi che torna sui temi cari al regista: il tempo che passa e la possibilità di far marcia indietro per riprendersi il destino. Al formidabile duo, campione d'incasso con Quasi amici, Eric Toledano e Olivier Nakache è affidatata la sera di chiusura del Festival con l'anteprima di Samba, protagonisti Omar Sy e Charlotte Gainsbourg: la Parigi dei sans papier raccontata con i colori brillanti della commedia e la forza delle emozioni. Dietro il film Tokyo Fiancée, ironica storia d'amore che è al tempo stesso un omaggio appassionato al Giappone e alla sua cultura, si cela il romanzo autobiografico Né di Eva né di Adamo di Amélie Nothomb; a portarlo felicemente sugli schermi è l'autore e artista Stefan Liberski.
Sul fronte del cinema al femminile, ospite d'onore Julie Bertuccelli con Squola di Babele, un documentario che sfida molti dei preconcetti su scuola, religione e integrazione. Ad aprire il fronte dei giovani autori della Nouvelle Vague del cinema francese, sbarca a Roma Thomas Cailley con The fighters - Addestramento di vita, tre premi alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, il Prix Louis Delluc come opera prima e tre César: una commedia militare romantica e irresistibilmente divertente, in cui l'amore disarma e la sopravvivenza passa attraverso la solidarietà. Tra i titoli più interessanti, originali e amati da critica e pubblico Hippocrate di Thomas Lilti, commedia dai toni amari che inquadra in una satira brillante la sanità francese. Di tempo di crescita e di scelte si parla anche nel film d'esordio di Julie Lopes-Curval, Le beau monde, in cui il tema della lotta di classe si innesta abilmente nel cuore di una giovane storia d'amore.
Ancora romanzo di formazione, dall'ambientazione questa volta marina, per Fidelio, l'Odyssée d'Alice di Lucie Borleteau, Pardo per la miglior interprete femminile ad Ariane Labed al 67° Festival di Locarno: un'opera prima sensuale, sentimentale, singolare, costruita su un intenso sovrapporsi tra il registro documentaristico e la deriva immaginaria. Sarà presentato in Concorso al Festival Europeo di Lecce Qui vive, esordio di Marianne Tardieu: il ritratto e diario intimo di un uomo in bilico tra speranza e disperazione. Opera prima anche per Claus Drexel, regista di Au bord du monde: un documentario umanista che dà voce e storia agli homeless parigini, solitari e magnifici. Non manca il cinema d'animazione, quest'anno dedicato agli ippo-troll Mumin, messi in scena da Xavier Picard con una poetica e delicatamente satirica avventura nel mondo dei ricchi dal titolo Les Moomins sur la Riviera.
L'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici cura la sezione "Cineasti del presente", dedicata al giovane cinema francese. Quest'anno sono stati selezionati tre lungometraggi di registi emergenti: Mange tes morts di Jean-Charles Hue, premiato come miglior film al Torino Film Festival 2014, Vincent n'a pas d'écailles, opera prima di Thomas Salvador, ed Eastern boys, secondo lungometraggio di Robin Campillo, premiato nel 2013 nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia. La novità di quest'anno è l'invito al regista e attore Mathieu Amalric, che sarà ospite a Villa Medici per una residenza artistica durante la quale presenterà quattro dei suoi film, Mange ta soupe, Le stade de Wimbledon, Tournée e la sua ultima regia per La chambre bleue, adattamento dell'opera di Georges Simenon, e parteciperà a un incontro con il pubblico.
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