Grande personaggio,la sua presenza scenica ha avuto un impatto sulla cultura mondiale senza precedenti, ha saputo andare oltre la musica finendo per diventare una vera e propria icona della cultura popolare del XX secolo.
Le origini di Elvis sono comuni a quelle di molti americani del sud nati negli anni trenta quando ancora, soprattutto nei piccoli centri, si sentivano gli echi della grande depressione.
Elvis, contrariamente alla maggior parte della popolazione del sud, non faceva distinzioni di razza: se una cosa era bella o interessante, non importava che fosse tipica dei bianchi o dei neri e frequentava gli ambienti dell'una e dell'altra comunità.
Il suo inizio è casuale, si reca alla Sun per registrare un brano che voleva fare per regalo alla madre e per caso viene ascoltato da Sam Philips.
Il produttore ne rimane stupito, aveva trovato quello che andava cercando da anni: un ragazzo bianco che cantasse con la stessa intensità di uno di colore.
In questi primi tempi, la musica proposta da Elvis era così nuova che gli ascoltatori telefonavano alle radio per chiedere chi fosse quel nero che cantava canzoni country oppure chi fosse quel bianco che cantava pezzi blues.
Diventa un fenomeno nazionale, l'opinione pubblica benpensante si scandalizza per il suo modo di fare spettacolo, ma i giovani sia bianchi che neri ne sono subito conquistati.
La musica è cambiata, è nato il rock.
Hollywood non aspetta e decide di sfruttare il fenomeno, fra il 56 eil 58 interpreta 4 film, belli e di gran successo.
Nel 1958 la favola però sembra finita, Elvis viene chiamato per il servizio militare, costretto per due anni a stare lontano dalle scene.
Ma l'industria dello spettacolo non può perdere la sua gallina dalle uova d'oro e in otto anni Elvis interpreta ben 29 film dei quali solo tre o quattro validi, gli altri vengono girati in due settimane con trame sciocche e canzoni, spesso scadenti, ma riescono a d incassare bene e solo questo conta.
L'occasione è uno special in televisione dove finalmente riesce a dare sfogo alla grinta che aveva dovuto reprimere negli anni dei film, regala al pubblico americano uno spettacolo entrato nella storia della televisione.
Decide di ritornare a Memphis e di chiudersi in studio per una session di registrazione.
Il frutto di questo lavoro sono due album acclamatissimi da critica e pubblico, Back In Memphis e From Elvis In Memphis, con canzoni entrate nella storia come In The Ghetto e Suspicious Minds.
Nel 1973 lo show Elvis: Aloha From Hawaii viene trasmesso in TV via satellite ad un pubblico stimato in oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi.
Inizia a consumare droghe leggere e alcool.
Fra tutti Aloha From Hawaii Via Satellite del 1973 primo disco quadrifonico a diventare un million seller.
La produzione discografica complessiva è comunque enorme, si possono ricordare Elvis Country del 1971 e He Touched Me del 1972, e più tardi Promised Land e Today entrambi del 1975.
A solo 40 anni il suo fisico è distrutto e inizia a cedere allo stress, per reggere aumenta a dismisura il consumo di barbiturici e anfetamine che diventano suoi compagni di tutte le ore del giorno e della notte.
La situazione purtroppo precipita, sono frequenti i ricoveri in ospedale.
Una alimentazione disordinata lo porta ad ingrassare vistosamente e a sottoporsi a feroci diete dimagranti a base di medicinali sempre più forti.
La sua casa di Graceland è oggi un museo, un santuario del rock, ancora oggi meta di pellegrinaggio da parte di fans provenienti da tutto il mondo ed è la seconda casa più famosa degli Stati Uniti dopo la Casa Bianca.
Il suo mito, la sua leggenda, sono rimaste intatte, il suo nome, la sua vita sfortunata, esempio di come il successo e il music business possono uccidere.
L'industria che pensa solo al suo profitto e che stritola tutto, senza alcun rispetto per l'uomo e per l'artista.