La storia insegna che questo sarebbe il momento buono per un attentato, di quelli che poi stai lì per trent'anni a discutere su chi possa esserne stato il mandante, senza riuscire neppure ad acchiapparne gli esecutori, tutt'al più a individuare gli immancabili depistatori. Uno di quegli attentati, dico, che in apparenza sembrerebbero voler dare il colpo di grazia a una nazione già in ginocchio, o almeno a esasperarla fino all'inverosimile, e che invece servono ad accelerare processi che fanno fatica a maturare nei loro esiti finali, peraltro ineluttabili. La strage come il pugno sull'elettrodomestico guasto, che - non si sa perché - funziona, e lo fa ripartire. Si tratta della soluzione che conta sulla disperazione come riserva di energie per rimuovere uno stallo. Probabilmente, tuttavia, stavolta il botto non ci sarà. Manca il demiurgo.
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