03/13

Da Naimablu
Karen Aghamyan
Addio. Questo pensiero inizia così. È per tutte quelle volte che non ho potuto dirlo. Lo dici lo stesso dentro, ma non è che si possa sempre tenere tutto lì. Nel mio dentro ci sono troppe cose, prima o poi dovrò decidere di mettere in ordine. Oppure no. No, ma anche no. Addio, io voglio dirlo. Per tutte quelle volte che lo sapevo, anche se nessuno dei due l’aveva detto o per quelle in cui non lo sapevo, ma già non c’eravamo più. È buffo, gli addii sono buffi. Accadono e sono così goffi che anche se lo sanno che è il loro momento non sono mai pronti. E urlano, strepitano con l’illusione di mascherare un dolore  o sgattaiolano via muti, affidando al silenzio un coraggio che sanno di non avere. Addio, a voce alta. Il mio, anche se fa male. Ché tra le urla e il silenzio c’è sempre un modo per andar via senza lasciare nessuno ad aspettare.

"c'è una regola che si complica
se anche questo viaggio partecipi  sola"

(I ritorni, Amour Fou)