Un impegno comune, forte e concreto, in sinergia fra istituzioni e aziende italiane, per lo sviluppo di energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J) a zero costi ambientali. Questo l’esito del convegno dal titolo "Bioenergia: quali prospettive per l'agricoltura e l'impresa italiana" organizzato dalla Fondazione Europa Civiltà, che si è svolto a Milano il 6 luglio 2015.
Alla presenza, fra gli altri, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, on. Maurizio Martina, del Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, sen. Roberto Formigoni, del Sottosegretario all’Agricoltura, on. Giuseppe Castiglione e dell’europarlamentare on. Massimiliano Salini.
L'introduzione è stata affidata alsen. Roberto Formigoni, che ha sottolineato: "Lo sviluppo di bioenergie all’interno del settore della Bioeconomia favorisce l’ambiente e crea nuovi posti di lavoro. Le ricadute positive connesse all'impiego di appropriate tecnologie bioenergetiche in grado di aumentare l’efficienza, ridurre le emissioni e ridurre i costi sono numerose sia dal punto di vista ambientale, sia dell'impresa agricola, sia per il settore industriale in un contesto dove vantiamo eccellenti esempi di tecnologia e produzione industriale nazionale. La produzione di energia da biomasse di origine agricola ha avuto negli ultimi anni un forte sviluppo, guidato dalle scelte europee e nazionali che si sono tradotte in politiche di incentivo le quali, nel corso degli anni, hanno concentrato le risorse disponibili sugli interventi maggiormente sostenibili, privilegiando gli impianti a biomasse e biogasbiogas
Miscela di gas prodotti in seguito ad un processo di digestione anaerobica di materiale organico di origine vegetale e animale. Alcuni batteri provvedono a decomporre il materiale organico, in ambiente privo di ossigeno, producendo una miscela gassosa formata da metano (50÷70%), anidride carbonica (35÷40%) e tracce di altri gas. Le materie prime utilizzabili sono residui agricoli, zootecnici dell'industria agro-alimentare, acque e fanghi reflui. di piccole dimensioni e che utilizzano prevalentemente scarti e residui delle produzioni agricole e agro-alimentari.
Il settore agricolo offre un enorme potenziale di biomasse residuali, la cui valorizzazione energetica in impianti di piccola taglia diffusi sul territorio costituisce il modo migliore di produrre energia rinnovabile oggi in Italia”.
Il Sen. Roberto Formigoni ha poi aggiunto: "La politica agricola nazionale e regionale, come il convegno odierno dimostra, può mettere al centro il tema delle bioenergie e della bioeconomia. Riteniamo che gli effetti di reddito e di occupazione possano trovare anche nella prossima Legge di Stabilità 2016 impegni concreti per i quali metterò a disposizione l'impegno della Commissione Agricoltura del Senato. Altro importante impegno sarà quello di sostenere il Mipaaf nel confronto con il MISE ed il Ministero dell'Ambiente. Per la ricerca ritengo che possiamo avviare subito, ed invito il Mipaaf a farsi promotore, un PEI (Partenariato Europeo per l'Innovazione) sulle bioenergie, previsto dalla regolamentazione vigente, sia per le esigenze del nostro Centro-Sud sia, soprattutto, per il confronto europeo al quale rispondiamo come Regioni del Nord. Infine, così come sottolineato da Ettore Prandini, Vice Presidente nazionale Coldiretti e Presidente Federazione regionale Lombardia, è importante non ripetere gli errori del passato, mettendo al centro l'impresa agricola nonché le risorse del territorio per garantire il reddito alle imprese".
L'importante intervento del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, on. Maurizio Martina, si può riassumere nei seguenti passaggi: "L'agricoltura può dare un contributo importante allo sviluppo delle energie rinnovabilienergie rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse nel nostro Paese. Penso in particolare al fronte delle bioenergie e delle biomasse che possono valorizzare i sottoprodotti dell'attività agricola, integrando il reddito dei produttori e creando un circuito virtuoso di recupero degli scarti. Stiamo lavorando proprio per sostenere la multifunzionalità delle imprese, come elemento di competitività e senza dubbio il fronte delle bioenergie si inserisce in questo quadro. Sempre sullo stessa linea per la prima volta abbiamo anche un piano, costruito con le Regioni, per la valorizzazione delle nostre risorse forestali, con uno stanziamento di 1,8 miliardi di euro fino al 2020. Anche in questo caso i residui legnosi delle lavorazioni dei boschi possono diventare materia prima utile per la produzione di energia".
on. Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di stato alle politiche agricole, alimentari e forestali ha dichiarato che “Il primo Piano di Settore per le bioenergie, adottato nell’agosto 2014, rappresenta l’impegno del Mipaaf che, di concerto con gli altri ministeri e stakeholder, crede fortemente nel rilancio delle imprese attraverso l’utilizzo delle biomasse residuali e dei sottoprodotti della lavorazione agricola. Molto ancora vi è da fare se penso alla disomogenea interpretazione vigente a livello regionale, che impedisce di fatto una diffusa e corretta comunicazione su tali interventi, che possono rappresentare un’integrazione del reddito delle imprese, ma anche un utile impiego e smaltimento dei sottoprodotti di origine agricola.
L’Europarlamentare on. Massimiliano Salini, rappresentante della Commissione Energia del Parlamento Europeo, si è soffermato sul fatto che “la bioenergia è una sfida che si inserisce in maniera forte e innovativa nel grande capitolo del mix energetico e che garantirebbe una reale possibilità di sviluppo al nostro settore agricolo e un’occasione di crescita dell’intero Paese. Le nostre imprese dovranno essere capaci di manifestare la propria eccellenza anche per la definizione di politiche energetiche senza impatto ambientaleimpatto ambientale
L'insieme degli effetti (diretti e indiretti, nel breve o nel lungo termine, positivi o negativi, ecc..) che l'avvio di una determinata attività ha sull'ambiente naturale circostante.. A livello europeo questa sfida è ben compresa. Siamo sulla strada giusta per dar coerenza ad un modello di agricoltura moderno che sappia tenere in conto razionalmente anche le tematiche legate all'integrazione del reddito. E le bioenergie sono fonte di integrazione di reddito, sviluppandosi armoniosamente con il resto della filiera agroalimentare che ha reso grande il nostro Paese”.