08/01/2015 - Integrazione e ottimizzazione delle risorse e delle tecnologie energetiche: la ricetta europea per l'Unione energetica - Intervista a Marcello Capra, Delegato al Set Plan per il Ministero dello sviluppo economico

Creato il 08 gennaio 2015 da Orizzontenergia

Il principale obiettivo della Set Plan Conference è quello di contribuire alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carboniocarbonio
Elemento chimico costituente fondamentale degli organismi vegetali e animali. È alla base della chimica organica, detta anche chimica del carbonio: sono noti più di un milione di composti del carbonio. È molto diffuso in natura, ma non è abbondante: è presente nella crosta terrestre nella percentuale dello 0,08% circa, e nell'atmosfera prevalentemente come monossido (CO) e biossido (CO2CO2
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
) di carbonio (anidride carbonica). Allo stato di elemento si presenta in due differenti forme cristalline: grafite e diamante.
, aumentando da un lato la sicurezza energetica e rafforzando dall’altro la competitività dell’Europa.

In questa prospettiva viene sempre più spesso citato il termine “sostenibile”. Come definirebbe la sostenibilità applicata al mondo energetico?

Il concetto di sostenibilità è certamente un concetto molto ampio. Secondo quanto emerso durante la Conferenza, la sostenibilità nel settore energetico viene declinata secondo due aspetti fondamentali e fondanti dell’Unione per l’energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
: l’efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
e la decarbonizzazione dell’economia europea.

A fare da legante a questi due pilastri, la ricerca e l’innovazione, tema trasversale di forte supporto al conseguimento di una sostenibilità sempre maggiore, anche in ottica di mercato e di sicurezza energetica.

Dello stretto legame tra sostenibilità, ricerca ed innovazione – soprattutto in termini di investimenti privati (che ad oggi sono il punto debole dell’Europa) – si è discusso proprio durante la sessione di apertura della Conferenza, nell’ambito della quale, per conto del Commissario Sefcovic, Vicepresidente della nuova Commissione per l’Unione energetica, sono stati illustrati i principali punti che stanno al centro della nuova Integrated Roadmap per l’Unione dell’energia, lanciata ufficialmente nel corso dell’evento che ha riunito oltre 650 delegati provenienti da tutta Europa.

Ing. Capra, alla presentazione della nuova Roadmap avrebbe dovuto far seguito la presentazione dell’Action Plan, lo strumento operativo che fissa i meccanismi di finanziamento e di investimento europee. Ci saprebbe già dare qualche anteprima su questo documento che purtroppo non è stato possibile presentare in questa occasione?

L’Action Plan rappresenta l’evoluzione diretta dell’Integrated Roadmap, in quanto dovrebbe tradurne i contenuti in un piano d’azione che individui priorità, fabbisogni finanziari per investimenti nell’innovazione, e modalità di finanziamento.

Un primo confronto, si è tenuto durante l’ultima sessione della Set Plan Conference, dove esperti di varia estrazione – bancaria, governativa, politiche regionali – si sono riuniti per profilare delle primissime linee d’azione.

Fondamentale l’indicazione emersa riguardante l’uso molto più efficace dei fondi strutturali. Quest’anno è infatti stata inaugurata la nuova stagione di programmazione 2014-2020, che ha destinato all’energia delle risorse significative: circa 25 miliardi a livello comunitario.

Per la prima volta, una parte di questi fondi è destinata alla sinergia con le priorità del Set Plan e del programma Horizon 2020: una novità che si concretizza in maggiori risorse per l’energia da destinare prioritariamente alla ricerca e all’innovazione e a progetti che portino valore aggiunto ai territori, sia in termini di occupazione che di innovazione, che vedano quindi come protagonisti soggetti di innovazione radicati sui territori.

Oltre ad un uso più efficace dei fondi strutturali, il documento di Action Plan delineerà indicazioni operative circa i meccanismi di finanziamento, anche nella forma di partenariati tra pubblico e privato, stabilendo regole per coinvolgere e garantire al settore privato anche dei ritorni economici.

Previsioni sulla conclusione dell’Action Plan?

Ancora non ve ne sono. Si tratta però di un esercizio già avviato: ogni Paese ha infatti compilato una scheda sintetica sulle varie linee di ricerca previste dalla Roadmap, indicando priorità, livello di investimenti ed operatori coinvolti, che consente di avere un primo quadro di posizionamento dei vari Paesi, in vista della presentazione del documento che avverrà durante la prossima Set Plan Conference in programma in Lussemburgo nel secondo semestre del 2015.

Per saperne di più "WORKING PROGRESS OF ITALIAN POSITION IN THE FRAMEWORK OF EU-SET PLAN"
Marcello Capra
14th IAEE European Energy Conference
28-31 ottobre 2014, Roma

In base a quanto emerso dai confronti avvenuti durante questa edizione della Set Plan Conference, quali sono i punti di forza che potrebbero consentire all’Italia di ottenere finanziamenti nell’ambito dei 6 miliardi messi a disposizione dal programma quadro di ricerca europeo Horizon 2020 per l’energia?

La sfida dell’Italia nei confronti del nuovo programma quadro è decisamente ambiziosa. Il nostro Paese può infatti vantare un notevole successo nel precedente 7° Programma quadro della ricerca, dove ha  acquisito il 12% dei fondi disponibili (circa 175 milioni) contro una media, del Programma quadro, considerando anche i settori diversi dall’energia, dell’8%.

Stando ad un primo monitoraggio dell’APRE, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, dalle prime call di Horizon 2020 emergono dati incoraggianti, sia in termini di partecipazione, che di risultato. I dati riscontrati, riconfermano inoltre la tendenza dell’Italia ad essere presente in molti progetti, sebbene non via sia un’elevatissima correlazione tra successo e numero di proposte presentate.

Se si guarda al precedente Programma quadro, si evince che i settori nei quali l’Italia ha ottenuto le performance migliori sono quelli in cui il nostro Paese eccelle in termini di reputazione scientifica e tecnologia. Tra gli ambiti di maggiore vocazione troviamo quindi le smart gridsmart grid
Trattasi di una rete di informazione che affianca la rete di distribuzione elettrica e gestisce la rete elettrica in maniera "intelligente" sotto vari aspetti o funzionalità ovvero in maniera efficiente per la distribuzione di energia elettrica evitando sprechi energetici, sovraccarichi e cadute di tensione elettrica. Ciò avviene attraverso un sistema fortemente ottimizzato per il trasporto e diffusione della stessa, dove gli eventuali surplus di energia di alcune zone vengono redistribuiti, in modo dinamico ed in tempo reale, in altre aree oppure regolando costantemente il dispacciamento tra centrali di autoproduzione elettrica da fonti rinnovabili della rete di distribuzione (generazione distribuita) con le centrali elettriche della rete di trasmissione (produzione centralizzata).
, i biocarburanti e la filiera delle biomasse, il solare termodinamico a concentrazione, e anche le tecnologie per la cattura e il sequestro della CO2. Vi sono poi l’efficienza energetica e la filiera dei materiali.

E’ quindi plausibile affermare che ripartiremo da questi settori, tenendo conto che i successi ottenuti derivano anche dalla presenza di operatori molto qualificati, tra cui ENEA, RSE ed ENEL – primo operatore europeo per finanziamenti acquisiti nel 7° programma quadro.

Va inoltre sottolineato che l’Italia si presenterà ad Horizon con una maggiore efficienza: l’allineamento alle priorità del Set Plan ci ha infatti consentito di superare quella tradizionale frammentazione (di soggetti e mansioni) che da sempre ha caratterizzato il sistema della ricerca italiana.

In un’ottica di rafforzamento del binomio energia-industria, tasto dolente per l’Italia, ritiene che l’efficienza energetica, spesso definita come fonte virtuale di energia, sia davvero in grado di consolidare la filiera industriale?

Sì, e negli ultimi 2 anni questo risultato si sta consolidando soprattutto grazie allo strumento di sostegno all’efficienza dei certificati bianchi, tant’è vero che GSE, ENEA e RSE, che gestiscono per conto del Ministero il meccanismo segnalano una forte ripresa di progetti in ambito industriale, che vanno dall’efficientamento dei processi produttivi, al recupero del calore di scarto e dei materiali.

Considerando inoltre la crisi che interessa oggi molti settori, si tratta di un segnale incoraggiante a conferma del fatto che le attività produttive proseguono guardando all’efficienza come ad un fattore produttivo, considerato anche che i costi per l’energia delle aziende italiane sono tra i più elevati in Europa.

In un’ottica di ricerca e innovazione è invece più complesso stabilire se l’efficienza energetica consolidi o meno la filiera industriale: analizzandola dal punto di vista delle reti e delle infrastrutture è provato che lo sviluppo delle smart grid possa portare a risultati diffusi avvantaggiando le imprese nell’acquisizione di energia a prezzi più bassi, come tra l’altro si è verificato nella borsa elettrica negli ultimi mesi.

Un altro settore chiave interessato dall’efficienza energetica è infine quello degli edifici che in Italia rappresenta un’industria molto importante. Le azione messe in atto dal Governo (dall’ecobonus, al conto termico e ai TEE) hanno certamente aiutato molto il settore a mantenere viva la filiera dei materiali e dei componenti, filiera che genera un impatto diretto sull’efficienza in ambito edile.

In conclusione quindi, quali sono i settori industriali chiave sui quali intervenire per raggiungere l’unione energetica e superare quindi la frammentarietà della politica energetica europea?

Ricalcando le priorità dettate nell’ambito del programma strategico di approccio all’Unione europea, il settore di punta sul quale concentrare gli interventi è quello dell’efficienza energetica, con uno sguardo rivolto a tutta la filiera: dalla produzione, soprattutto in ambito termoelettrico, alla trasmissionetrasmissione
Attività di trasporto dell'elettricità sulla rete a partire dai centri di produzione sino ai centri di utilizzo. Il maggiore proprietario della rete di trasmissione nazionale dell'energia elettrica ad alta tensione è Terna.
e distribuzionedistribuzione
Attività di trasporto (di elettricità o di gas) agli utilizzatori finali attraverso le reti di distribuzione.
, fino all’uso finale, affinché lo sviluppo delle reti intelligenti consenta al consumatore finale di assumere un ruolo strategico. Maggior consapevolezza dei propri consumi e dei costi dell’energia che viene consumata è infatti sinonimo di efficientamento della filiera.

In termini pratici occorre puntare sul concetto di “smart” - smart grid, smart meter e smart citysmart city
Espressione dall'inglese che significa "Città Intelligente" ed indica, in senso lato, un ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini, spaziando dal settore prettamente energetico a quello della gestione, smaltimento e riciclo dei rifiuti. La città intelligente riesce a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, grazie anche all'impiego diffuso e innovativo delle TIC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione), in particolare nei campi della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica.
- passando da enunciati a progetti concreti, come fatto in Italia ad esempio dalla città di Genova, che ha avuto successi di rilievo anche a livello comunitario.

Gli altri key target, come stabilito dalle priorità fissate durante la Set Plan Conference, vanno dalla decarbonizzazione dell’economia alla spinta sulle rinnovabili, che devono diventare sostenibili anche da un punto di vista economico, dall’ottimizzazione dei costi di produzione al ruolo degli stoccaggi, indispensabili per rendere la rete intelligente ed ottimizzare al meglio le risorse disponibili.

In sostanza, ripercorrendo gli aspetti fondamentali emersi dalla VII Set Plan Conference, è indispensabile ottimizzare il sistema energetico europeo.

La Roadmap viene definita integrata in quanto vi è proprio una duplice esigenza: da un lato occorre integrare lo sviluppo delle tecnologie e dall’altro ottimizzare il sistema energetico sfruttando al meglio ed in maniera più efficiente le risorse disponibili.

Integrazione e ottimizzazione: è questo il binomio vincente per l’approccio alla sostenibilità dell’Unione energetica.


Marcello Capra
Delegato al Set Plan per il Ministero dello sviluppo economico

Data: 08/01/2015


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