Magazine Ecologia e Ambiente

08/10/2015 - "Storie di ordinaria energia": il cronotermostato

Creato il 08 ottobre 2015 da Orizzontenergia

On-line il primo episodio della serie "Storie di ordinaria energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
", una carrellata di racconti che con umorismo e ironia mettono in luce le debolezze umane del nostro rapporto quotidiano con l'efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
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Buona lettura!


Chapter I - IL CRONOTERMOSTATO

L’autunno è alle porte e mi sto preparando ad affrontare l’anno termico senza sorprese. Check-up della caldaiacaldaia
Dispositivo in cui l'energia chimica posseduta da un combustibile viene trasformata in calore attraverso un processo di combustione. Il calore ottenuto generalmente assolve compiti di riscaldamento oppure viene impiegato per produrre vapore (in questo caso si parla di generatore di vapore).
, sfiato dell’impianto dei radiatori, test del termostatotermostato
Apparecchiatura, di tipo meccanico o elettronico, che permette di regolare e mantenere la temperatura in base alle impostazioni date. È uno strumento impiegato in diversi ambienti, sia industriali che domestici, che consente di evitare inutili sprechi energetici.
ambiente. Amara sorpresa, il vecchio e caro termostato con la rotellina e la levetta on/off, che mi costringeva ad alzarmi all’alba per avviare l’impianto e riscaldare casa, mi ha abbandonato, pace all’anima sua.

Autore
Antonio Disi, napoletano, ricercatore all’Enea. Studioso dell’efficienza energetica e delle umane debolezze che la accompagnano.
Ama sperimentare nuovi linguaggi per raggiungere il grande pubblico.
Sogna di fare il sindaco di Kyoto.

E allora decido di acquistarne uno nuovo. Primo passo, vado in avanscoperta su Internet sperando che la rete possa illuminarmi. Me ne faccio una cultura e come un redivivo Darwin disegno una mia personale teoria dell’evoluzione della specie in cui i termostati nati analogici all’origine dei tempi sono diventati elettronici per adattamento, manifestando all’inizio solo capacità di programmazione giornaliera, fino ad arrivare ad una programmabilità settimanale. Una nuova caratteristica della specie che consente di avere sempre la temperatura sotto controllo e un ambiente domestico salubre e confortevole.

Dopo aver visitato numerosi siti di e-commerce passo all’acquisto del mio nuovo termostato, puntando sul top di gamma. Cronotermostato settimanale, touch screen, funzione estate/inverno, controllo della temperatura manuale e da remoto attraverso smartphone, tablet e PC.

Insomma, il Diego Armando Maradona dei cronotermostati, che immagino sarà il mio fedele alleato nella lotta agli sprechi di energia. Lo attendo con impazienza. Dopo qualche giorno è a casa. È bellissimo. Lo estraggo con cura dalla confezione e lo trasporto in processione verso il suo alloggio.

Manuale d’istruzioni di centoventi pagine, le prime venti per spiegare come installarlo e renderlo simpatico a caldaia, condizionatori, smartphone e PC. Si passa alla programmazione e prendo un giorno di ferie al lavoro. Segnalo all’apparecchio i giorni in cui qualcuno della famiglia potrebbe essere in casa e quelli in cui sono sicuro che non ci sarà nessuno. La faccenda comincia a diventare complessa. Secondo il termostato la presenza di mio figlio Marcello di mercoledì pomeriggio è superflua, ma non saprei dove tenerlo. Potrei provare a chiedere ospitalità alla vicina.

Partiamo con i test. Primo giorno, la caldaia parte nel cuore della notte e la temperatura interna raggiunge i trentacinque gradi, praticamente Sharm El Sheikh. Secondo giorno, il termostato non dà segni di vita. Consulto il manuale e scopro l’arcano: lui pensa che a casa non ci siano nessuno, ma in realtà è sabato e siamo tutti lì morti di freddo.

I miei familiari sono inferociti e mi accusano di essere un hobbista della domenica incapace di far funzionare uno stupido termometro. Smonto mesto quella meraviglia tecnologica, indosso il cappotto e faccio visita al vecchio negozio di materiali elettrici sotto casa.


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