1. castelli di rabbia - re lear...il matto

Da Colorefiore @AmoreeDintorni

Percorso che lega l'EMOZIONE della RABBIA ad alcuni Arcani Maggiori. Molte delle suggestioni e delle riflessioni sono liberamente tratte dal libro:"Il bambino arrabbiato" di Alba Marcoli.
La Rabbia sembra essere una delle manifestazioni
che ci spaventano di più, in noi e negli altri.
Facciamo spesso di tutto per scacciarla,
tenerla lontana, comprimerla,
fingere che non esista
come fosse una cosa solo distruttiva e negativa di cui avere paura.
Eppure la rabbia può anche essere un andare verso gli altri,
un importante tentativo di comunicazione,
seppure con una modalità inadeguata :
in genere siamo arrabbiati con qualcuno,
anche quando questo qualcuno può essere semplicemente un aspetto della nostra
personalità e se ci arrabbiamo vuol dire che c’è qualcosa che ci ha fatto o ci fa male.
Questo è un sentiero, “Sulla via dei Tarocchi” per riflettere
su alcune facce della rabbia
e su alcune situazioni che danno origine a rabbie represse
o a vere e proprie rivolte e ribellioni.
Spesso i riferimenti sono a situazioni estreme, ma ci sarà sempre
un richiamo o un riferimento
a qualcosa di quotidiano su cui porre l’attenzione.
1.IL MATTO
La Rabbia per la perdita più grossa che si vive nei momenti di grande cambiamento, la perdita dell’idea di sé.
Re Lear giunto alle soglie della vecchiaia, decide di dividere il regno tra le sue tre figlie, ma chiede prima che loro gli testimonino il loro affetto. Mentre le figlie maggiori lo fanno con grande abbondanza di profferte, la più piccola Cordelia, gli risponde di amarlo quanto il suo dovere di figlia comporta. Lear, offeso, prima cerca di convincerla poi la caccia dal regno, che resta in mano alle due sorelle, mentre Cordelia si rifugia in Francia dove andrà in sposa al re. Lear viene privato di ogni suo potere dalle due figlie fino a quando queste gli vietano di tenere con sé il suo seguito di 100 cavalieri. Il vecchio re fugge per la brughiera impazzito di dolore e accompagnato solo dal suo vecchio e fedele buffone di corte. Cordelia va in ricerca del padre, lo ritrova e lo soccorre, ma il suo esercito viene sconfitto e lei stessa viene uccisa mentre Re Lear muore di dolore sul suo cadavere.
Re Lear erra per la brughiera impazzito di RABBIA e di dolore.
Dietro alla sua rabbia c’è il dolore intollerabile del tradimento e dell’abbandono da parte delle proprie figlie, le persone di cui si è fidato maggiormente, ma soprattutto c’è lo stupore attonito e senza parole della perdita più grossa che si vive nei momenti di grande cambiamento, la perdita dell’idea di sé, il non ritrovare più chi eravamo e il non sapere ancora chi siamo. Un re anche se vecchio, può parlare, essere ascoltato, dare ordini, ricevere consigli…Ma un vecchio re senza seguito, regno e potere, senza testimonianze del suo passato è solo un vecchio che erra impazzito per la brughiera. L’unica identità che gli resta è quella del folle.
“Mi dai del folle, pazzo?” chiede al buffone nel mezzo della tempesta, in cerca di una risposta che gli restituisca un’identità.
“Tutti gli altri titoli li hai gettati via” gli risponde saggiamente l’altro, il presunto pazzo. “Ti resta quello col quale sei nato!”
La rabbia di Lear diventa furore…è quello che proviamo ogni volta che ci siamo allenati nel corso della vita a usare gli altri come uno specchio che ci rimandi la nostra immagine, ma non ne abbiamo coltivata una nostra interna, che le corrisponda. Ad un certo punto ci accorgiamo che questi altri non ci sono più e con loro se ne è andata anche la nostra immagine.
.Alda Merini - Spazio
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.
(Da "Vuoto d'amore" - Giulio Einaudi Editore , Torino, 1991)

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