A interrompere quello che sembra il più tipico tra i teen movie succede una cosa incredibile. Avvengono dei blackout continui e, dopo ogni blackout, i personaggi si sdoppiano. Vedono loro stessi e le azioni che hanno compiuto qualche minuto prima. La cosa incredibile però non è tanto questa. La cosa davvero incredibile è che lo sfigatello Logan Miller si scopa quella strafica di Natalie Hall. Ma quando mai nella realtà succedono cose del genere?
"Questa festa è talmente uno sballo che io me ne sto in bagno a fissare il soffitto!"
Questo film combina dunque elementi da teen-comedy ad altri stranamente sci-fi, con echi di Ricomincio da capo e Ritorno al futuro, due filmoni che però restano ad anni luce di distanza da questo. L’espediente fantascientifico offre il pretesto ai personaggi per riflettere sul tempo che passa, sulle scelte che si fanno nella vita e sulla possibilità di riavvolgere (almeno al cinema) il nastro e tornare indietro. A questo punto la pellicola che ritorna alla mente, senza nemmeno dover andare troppo lontano nel passato, è Questione di tempo, splendida romcom britannica con Domnhall Gleeson e Rachel McAdams. +1 vorrebbe stare alla commedia adolescenziale come Questione di tempo stava alla commedia romantica. L’esperimento non si può dire altrettanto riuscito. Lo spunto della pellicola è sulla carta promettente, peccato non venga sfruttato a dovere. A non coinvolgere più di tanto sono i personaggi, stereotipati e privi di spessore, un difetto non da poco per un film che vorrebbe rappresentare una variante originale al teen-movie tradizionale, con in più la tematica del doppio che viene affrontata soltanto di sfuggita e che invece ha vita più interessante in pellicole recenti come The Double ed Enemy. Il film grazie alla sua idea più o meno fantasiosa si innalza comunque leggermente sopra la mediocrità e si becca quindi un 5+1, raggiungendo la sufficienza. Ciò non basta per renderlo una visione degna di restare nella memoria o per trasformarlo in un cult movie. Poco male. Se non altro possiamo essere contenti di aver visto per una volta un film adolescenziale dalle venature fantasy che NON propone vampiri, streghe, zombie o licantropi. È già un miracolo! (voto 6/10)