Oggi piove. Lo sapevo che l’avrebbe
fatto. Piove sempre in giornate cosi, è il segnale di un cielo triste su una
vita che si è arresa.
Oggi piove, ma non così forte da
avere un temporale, no, è una pioggia leggera e fina ma incessante, di quelle
che sembra che non ti bagni ma dopo appena dieci minuti che stai sotto, sei
zuppo.
Oggi piove e son convinta che lo
farà fino a sera, sarà una giornata spenta, assente, da affrontare in punta
di piedi ma che farà un gran fracasso e che lascerà il segno sull’animo di
molti, per lo meno di quelli che avranno il coraggio di ascoltare questo
silenzio.
Non so come si possa decidere di
andarsene da questo mondo, decidere che il nulla sia meglio di quello che si
sta vivendo. Salutare il sole. Salutare la vita. Decidere di non rivedere più i
tuoi cari e decidere che loro non rivedranno più te. Andarsene e farlo
volontariamente, in solitudine. Non so e, presuntuosamente credo, che nessuno lo
sappia.
Ora però, dopo il “fattaccio”, tutti
hanno un perché, tutti hanno una motivazione, tutti improvvisamente lo
conoscevano. Tutti sapevano. Tutti avevano capito e ognuno ha voglia di dire la
sua, addossandogli pure un po’ di colpa, “Perché
decidere di morire è una forma di egoismo”.
Credo che molti si alleggeriranno
la coscienza con simili sciocchezze e spropositi, provando ad allontanare un po' la paura
di cadere nello stesso abisso.
Io per questo giorno scelgo il silenzio, alzo gli occhi al cielo e, anche se lo conoscevo poco, lo saluto con le lacrime agli occhi. Non so perché lo ha fatto ma ora è li , dove lui
ha deciso.
Penso a questo e, umilmente mi dico, che in realtà, sono solo più fortunata.
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