10 anni di noi

Creato il 05 marzo 2016 da Leavventuredialice @leAvventurediAL

Sono passati ben 10 anni da quella serata al Gran Cafè. Da quella notte passata a chiacchierare seduti sul tavolo in cucina a casa tua. Nessuno dei due ci avrebbe mai creduto: eppure, 10 anni dopo, siamo ancora insieme, non più separati da 100 km, ma sotto lo stesso tetto, nella nostra isola.

Mi ricordo ancora quell’estate del 2004 a Rimini quando ti ho conosciuto, quella notte abbracciati sotto le stelle su una brandina in spiaggia, le serate al Turquoise, lo scattare della mezzanotte come limite di mia madre per tornare a casa, le tante parole (più tue che mie) e le canzoni dei Cranberries ascoltate in tenda.

Sappi comunque che se mai tra qualche anno, dovessimo rincontrarci e avere l’occasione di innamorarci, non ritroverai la stessa me di quest’estate. Perché a differenza di altre cose, in amore non si torna indietro, l’amore fa crescere, le scelte fatte rimangono e possono far male.

Io, 12 aprile 2005

Poi ancora l’estate del 2005, sempre a Rimini con il mio moroso di allora, mia sorella, le litigate, i rimpianti; un inverno di lettere, chiamate, email sporadiche, fino alla pazza scelta di prendere la mia Panda (io neopatentata) e guidare fino a Mantova senza il consenso dei miei.

E’ bello avere la vita incasinata, almeno c’è sempre qualcosa da risolvere, altrimenti che monotonia sarebbe!

Tu, 1 marzo 2006

Ecco, quella notte del 5 marzo 2006 non ci credevo ancora.

Non ti potevo promettere niente, ero piena di dubbi, una storia appena finita, una sorella che mi odiava, due famiglie contro.

Eppure ci siamo buttati: sono iniziati i week end in treno una volta al mese, lezioni di recupero per racimolare i soldi del biglietto, lettere scritte a mano ed email dalla casella di tua sorella, ore speciali che passavo con te e che, purtroppo, finivano sempre troppo presto. Poi gli anni dell’università a Milano, ancora più distante, ma che almeno garantivano lunghi week end a casa tua. Ed io continuavo a chiedermi quanto ancora dovevo aspettare per poter stare finalmente con te. Senza alzarmi la mattina alle 5 sapendo di dover andare a prendere un treno per Milano per rivederti dopo una settimana; senza dover programmare ogni momento, perché le ore erano contate; senza l’ansia di non sapere che cosa ne sarebbe stato di noi di lì a qualche mese o anno, vista la mia intenzione di andare a lavorare all’estero e sapendo che tu non volevi lasciare la tua famiglia.

Ciò che provo per te è talmente forte e travolgente, che veramente non saprei cosa altro dire se non che ti amo. Tantissimo. E per me queste due parole significano veramente tutto, perché sono dette con il cuore. Spero tanto che tu possa capirmi. Ma ciò che spero di più è che questo sia amore vero, così almeno durerà per sempre.

Io, 14 febbraio 2007

Non sono stati per niente anni facili, ma chissà perché io ricordo solo i bei momenti, mentre quelli più brutti sono velati.

I primi cinque mesi a Minorca da sola, nel 2010, sono volati per me (per te forse meno) e alla fine non ero neanche più convinta di noi. Ma poi quella nostra prima stagione a Minorca mi ha aperto gli occhi: sei partito con me, certo non senza paure, per quell’avventura. Per la prima volta a condividere la stessa casa: nuovo lavoro, nuova lingua, nuova vita. Se solo mi avessi detto che volevi restare sull’isola!

Peccato che io volessi conoscere il mondo, non ero ancora pronta a fermarmi. Non so come e perché, mi hai lasciato partire per gli Stati Uniti. Ci aspettava un anno separati da un oceano: sarebbe durata? Whatsapp e Skype sono stati la mia salvezza. Ogni giorno a New Orleans mi sono chiesta se ne valesse davvero la pena: è vero, stavo facendo un’esperienza unica, ma quanto dovevo soffrire, quanti sacrifici e per cosa? Quando finalmente saremmo stati DAVVERO INSIEME? Perché ormai non potevo né volevo rinunciare a te.

Te e l’America? la prima volta che me l’hai detto mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi….poi ho ragionato, chi sono io per dirti se andare o non andare? le tue occasioni devi sfruttarle ora che puoi, io non posso decidere la tua vita, al massimo solo influenzarla ma non decidere…cosa posso chiedere di più? forse di averti più tempo vicino a me…. ma sono convinto che quel giorno arriverà..

non ti dico che sarò qui ad aspettarti ma che cmq sia un giorno ti verrò a prendere ovunque tu sia, io sono convinto che noi siamo legati dal destino e il nostro destino ci porterà a stare insieme, non so come dove e quando, ma sono sicuro che un giorno staremo insieme nella nostra casa con i nostri bimbi…

Tu, 2 agosto 2010

Mi ero innamorata: quell’amore che dicono che con gli anni non svanisce –semplicemente cambia, si trasforma-, quello per cui la persona che ami ti rende felice e tu la ami per quello che è, non per quello che ti dà, non tenti e non vuoi cambiarla. Ecco, io l’avevo trovato.

Un’altra stagione a Minorca, poi, senza dirmelo, mi hai odiato quanto abbiamo ho deciso di andare insieme a Londra. Che carriera avrei potuto avere a Minorca? A Londra potevo realizzare i miei sogni, che allora si traducevano nel lavoro desiderato. Peccato che, mentre io continuavo a pensare che i sacrifici (condividere una casa con 6 persone, costo di vita altissimo, tempo orrendo, vita concentrata in casa-lavoro-casa) valessero la pena, tu ti sei stancato e hai ben pensato di smettere di lottare e offrirmi l’unica cosa che potevi darmi e che potesse salvarti da quella vita londinese da cui volevi scappare: un matrimonio e una vita a Minorca.

Io, te, e la nostra isola, per sempre.

Una proposta molto allettante, visto il clima che si respirava a Londra.

Ahimè, troppo bello per essere vero.

Io che continuavo a pensare che quel momento non sarebbe mai arrivato, mi continuavo a vedere con valigie in mano, spostandomi da uno Stato all’altro, sempre alla ricerca del posto perfetto dove vivere.

Ti sei mai chiesto perché piangevo ad ogni matrimonio? Credevo non fosse cosa per noi, che erano ormai 8 anni che stavamo insieme “a distanza”, che alla fine tu saresti tornato a casa tua, perché era lì dove tu volevi rimanere, mentre io non mi sarei mai accontentata di vivere a Mantova.

E, infatti, complici i dubbi esistenziali e gli attacchi di panico, ti sei tirato indietro, quella proposta con tanto di anello è rimasta nell’aria, con un vestito bianco a casa mia imballato in soffitta, famiglie e amici che continuano a chiedere novità, e il mio cuore spezzato i cui pezzi -per fortuna- sto ricostruendo ogni giorno. E anche grazie alla nostra Isola-che-non-c’è.

Perché l’unica cosa che è rimasta di quella proposta, è una casa a Minorca. Sì, alla fine sull’isola ci siamo tornati, per restarci. Ancora insieme, a quanto pare, NONOSTANTE TUTTO, dopo 10 anni.

Non possiamo ricominciare. E lo sai. Niente è finito e va ricominciato, non siamo al punto zero. Possiamo solo continuare, andare avanti.

Io, 24 novembre 2014

Sì, sono romantica e credo ancora nelle fiabe e nel “vissero per sempre felici e contenti”, e sebbene tu sorrida, nello stomaco le farfalle battono ancora le ali quando ti vedo.

Vorrei essere felice di tornare a casa la sera perché so che ci sarai, ogni giorno. E voglio che tu possa fare altrettanto senza paura che io (come l’orchidea) non ci sia più.

Due anelli alle dita non cambieranno quello che c’è tra di noi. Ma io avrò la certezza di una promessa: la scelta e la volontà reciproca di mettercela tutta, di esserci sempre, nonostante le difficoltà. Non sappiamo quello che ci aspetta il futuro, ma io oggi ti chiedo solo una promessa.

Perché la vita non è per niente rose e fiori e l’amore è una delle poche cose che dobbiamo tenerci strette. E io ti tengo stretto, ormai non ti lascio più.

Dici sempre che sono io quella che ha le idee chiare e che sa cosa vuole dalla vita: è vero, so che voglio passare il resto della mia vita al tuo fianco, affrontare quest’avventura insieme senza che nessuno dei due si tiri indietro.

Per questo, nonostante tutto, continuo ad aspettare quel giorno con vestito bianco, a piedi nudi sulla sabbia di Cala Galdana, io e te, e magari qualche marmocchio italo-minorchino in braccio.

Tu vuoi altrettanto?

La tua tata

5 marzo 2006 (Mantova) – 5 marzo 2016 (Minorca)