In questi primi 7 mesi di vagabondaggio ho potuto davvero provare sulla mia pelle la sensazione di essere disoccupata, a me sconosciuta poiché lavoro da 8 anni (ho cominciato a 6 esami dalla conclusione del percorso universitario… “Capra!” me lo dico da sola).
Ho riscontrato una quantità rilevante di costanti comuni a varie esperienze che ho intrapreso, sperimentato, e già concluso, poiché con l’aumentare dell’esperienza e (diciamolo) dell’età, si diventa più selettivi. Ma non perché io sia choosy o snob, ma perché si discerne sempre meglio l’opportunità dalla fregatura.
Ma la disoccupazione riserva dei risvolti positivi di cui volevo rendere partecipe questa piccola community, un decalogo da cui trarre spunto, da criticare o condividere a seconda dei punti di vista, rigorosamente tratto dalla mia esperienza sul campo (minato).
1. dare il giusto valore ai propri (pochi) soldi
2. tagliare la carta di credito (diretta conseguenza del punto 1)
3. saper stare alla larga dalle parole “rimborso spese” e “cerchiamo persone motivate”
4. aspirare a diventare premi nobel per la scrittura di cv e lettere di presentazione persuasive
5. apprezzare lo sport all’aria aperta (in quella palestra non si poteva più stare, dai!)
6. guardare sotto una nuova luce le offerte speciali conservate dalla mamma
7. riscoprire la bellezza delle cene in casa
8. ritrovare un rinnovato senso del dovere casalingo per far leva sulla “pietà da paghetta”
9. trovare squisiti i tranci di pizza da asporto
10. abbandonare quella malsana abitudine di mangiare pesce crudo :/
Vi state chiedendo come faccia a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno? Da un po’ uso solo cicchetti.
larablogger