10 ottobre

Creato il 10 ottobre 2015 da Povna @povna

Si comincia la mattina di vigilia, quando a scuola arriva all’intervallo (e dopo una giornata che dimenticare è solo bello, con un cordiale vaffanculo alla buona scuola tutta, ma anche a colleghi che definire ignoranti e presuntuosi pare ancora un complimento) un nuovo gadget per il nuoto insieme al biglietto (commovente, da tanto che è affettuoso) dell’Ingegnera Tosta. Si continua con un regalo dello sceneggiatore, nelle persone di Soldino e Piccolo Giovanni che si affacciano alla porta dei primini (che è mezza rotta, e resta dunque sempre aperta). Bussano allo stipite, la ‘povna è voltata alla lavagna.
“Avanti”.
Silenzio.
“Avanti”.
Silenzio. I primini le comunicano: “Prof., ci sono due ragazzi…”.
La ‘povna si gira e se li trova davanti con la risata in faccia.
“Voi! Avevate detto lunedì”.
“Eh sì, prof., ma se no che sorpresa sarebbe”.
Poi suona l’intervallo e loro possono festeggiare il superamento del test di architettura, da parte di entrambi, insieme.
Si prosegue, una volta arrivati a casa, con una scatola di cioccolatini belgi, dono di A.; poi ci sono le abituali cento vasche. Quindi la ‘povna si dirige al treno. Nella città della stazione nota, la attende una cena di tutto rispetto: filetto, carciofi e budino di riso, annaffiati da Mueller Turgau (insieme all’aperitivo di olive e taralli) e vino rosso; e un cognac di quelli capo-buoni per finire. C’è anche qualche presente (che mamma ‘povna non sarebbe tale, altrimenti – e pure se si è pattuito niente regali, non riesce), e la ‘povna caccia nello zaino (insieme al resto del budino, delle olive e dei taralli) un paio di jeans grigio-azzurri di Comptoir de Cotonniers attillati come leggings, e che le calzano a pennello.
Poi la mattina, nuovo giro nuova corsa, prende il treno e si dirige a scuola. Nel frattempo, è arrivato il giorno giusto, e gli auguri iniziano a piovere come pezzi di coriandoli (già dalla mezzanotte): telefono, mail, canale telematico – e il compleanno al tempo di whatsapp regala anche qualche amenità di puro genio.
All’ingresso, intanto, non fa in tempo a timbrare che il custode FacTotum le si fa incontro con fare circospetto: “E’ arrivato ieri pomeriggio, professoressa”, mentre le porge (mandato da lei) un pacco dono con il primo libro. Di libri, nel corso della giornata, ne arriveranno altri due (uno da lei, per via telematica) e un altro dal collega Scovolino, che glielo fa trovare sulla cattedra.
“E questo cosa è?” – domanda la ‘povna agli Extraterrestri.
“E’ un regalo per lei” – spiega Eliot – “l’insegnante nuovo è entrato in classe poco fa, e ha detto di dirle che era da parte del professore più bello della scuola”.
La ‘povna ride, apre, e apprezza molto. Poi riceve gli auguri di tutti gli alunni. E poi li premia facendo sessanta minuti selvaggi di lezione.
E poi arriva il finis del weekend, la ‘povna incassa auguri e battute da Mr. House, Mr. Higgs e dallo stesso Scovolino (che ringrazia) e poi è tempo di tornare sui suoi passi.
Nella piccola città, questa sera, la aspetta il secondo round, bistecca alla fiorentina in compagnia di Mr. e Mrs. Mifflin. E siccome, quando si viene al compleanno, la ‘povna resta poi sempre bambina dentro, è molto felice al pensiero che si tratti solo di un’altra tappa, perché, prima di avere archiviato anche quest’anno la sua pratica, ci saranno almeno altre due occasioni e mezzo (rispettivamente, martedì e sabato prossimo) su cui poter contare.