Sua madre arriva a casa la mattina dopo, Kolga è ancora in bagno.
Joel le va ad aprire e la vede invecchiata di colpo.
“Che è successo?”
“Una brutta storia”
“E come è finita?”
“Che tua madre è folle, ma non pazza!”
E si avviano abbracciati verso casa.
Kolga è nella sua vasca, metà del corpo è acqua e si culla in una morbida onda. Improvvisamente l’acqua s’increspa e si materializza la sorella, Hadda.
“Che ci fai qui?” chiede stizzita Kolga
“Dovresti ringraziarmi… I lavori sporchi toccano sempre a me! Non sai che casino trovare lo scontrino da mettergli in tasca!”
“Nessuno ti ha chiesto niente!”
“Quel professore ti stava dietro da un anno… E non hai fatto nulla… Te lo volevi sposare?”
“Erano affari miei…”
“No, questioni di famiglia!”
“E che c’entrava Janet?”
“Mi aveva vista…”
“Per poco non mandi in galera un’innocente”
“E’ una mortale!”
“E’ una mia amica”
“Non abbiamo amici noi… Solo nemici! Stammi bene, sorella!”
Hadda in un vortice d’acqua scompare. Kolga rimane nella vasca, perché ha bisogno di energia per perdonare sua sorella che le ha strappato la possibilità di acquistare un’anima e diventare mortale.