Pagg. 14-15: «Prima di partire da Colonia per Costantinopoli, Pietro l’Eremita aveva lasciato al suo discepolo Gottschalk l’incarico di fare nuovi proseliti: evidentemente la sua predicazione fu molto convincente, dal momento che raccolse un esercito di oltre diecimila uomini e un altro uguale si formò al comando del frate laico tedesco Volkmar; ma il più formidabile era quello che si era posto sotto la bandiera del conte Emich di Leisingen, signorotto violento e brutale, che asseriva di avere sul corpo le stimmate a forma di croce.
I comandanti delle tre armate, però, prima di intraprendere il viaggio in Oriente, pensarono bene di sistemare qualche faccenda locale: l’annuncio della crociata, infatti, se da un lato aveva stimolato il fervore cristiano, dall’altro aveva risvegliato sentimenti di odio religioso verso qualsiasi infedele; i primi a farne le spese furono gli ebrei, da sempre considerati colpevoli della morte di Cristo, ma odiati anche e soprattutto a causa della loro ricchezza e del loro mestiere di usurai.
Agli inizi di maggio 1096 l’esercito di Emich raggiunse la città tedesca di Spira, dove vennero uccisi solo dodici ebrei perché il vescovo locale riuscì a salvare gli altri. Ma il peggio avvenne nella tappa successiva, a Worms, dove l’arcivescovo aveva fatto chiudere le porte e accolto gli ebrei nel suo palazzo. La città venne assediata ma, per il tradimento di uno degli assediati, fu subito conquistata: nonostante le offerte di denaro, i crociati razziarono, uccisero e incendiarono per due giorni, alla fine dei quali risultava massacrato circa un migliaio di ebrei. A Colonia, invece, grazie all’intervento dell’arcivescovo, uccisero solo un uomo e una donna e dettero fuoco alla sinagoga.
Nel frattempo, mentre il grosso della spedizione si dirigeva in Ungheria, a Magonza una parte se ne distaccava per andare a “purgare” le città di Treviri e di Metz; successivamente, alla fine del giugno 1096, si diressero nella valle della Mosella dove, in soli quattro giorni, trucidarono gli ebrei di Neuss, Wevelinghofen, Eller e Xanten».
L’antico cimitero ebraico di Worms – Fonte: Viaggi Michelin