I giocatori delle Samoa Americane escono intontiti e anche un po’ attoniti. Certo, una squadra che quattro giorni prima ha perso 13-0 contro le isole Fiji, due giorni prima ha perso 9-0 contro le Samoa Occidentali e due giorni dopo ne prenderà altri 5 da Tonga, senza ovviamente segnare, non può che essere etichettata come la squadra più scarsa che sia mai stata affiliata alla FIFA, ma il punto non è questo. Perché fare trentuno gol in 90′ è segno di concentrazione estrema, ma anche di cattiveria. A un certo punto del match i samoani hanno persino chiesto agli avversari in maglia verde di fermarsi, senza successo.
Ma allora con quel 22-0 a Tonga e con questo 31-0 alle Samoa Americane, l’Australia cosa intende dimostrare? Probabilmente che una squadra che affronta le qualificazioni in Oceania con irrisoria facilità non merita di giocarsi tutto in un unico spareggio contro la quinta del supergirone Sudamericano. Eppure a otto anni di distanza dall’eliminazione patita niente meno che dall’Argentina di Maradona è simile il destino che attende la squadra dell’isola-continente: 72 gol fatti e 1 subito in sei partite stravinte contro squadre dell’Oceania e poi l’Uruguay del chino Recoba e di Montero la farà fuori dalla fase finale in Corea e Giappone, ribaltando con un 3-0 a Montevideo l’ 1-0 subito a Melbourne.
È proprio vero… chi semina vento raccoglie tempesta.
federico