Lo confesso, a me il pelato ha sempre fatto sangue. Non so se sia l’intrinseca immagine di igiene che trasuda, oppure il fatto che così mette in mostra tutta la sua capoccia; sta di fatto che rasato è bello, ma pelato è divino!
E chi se non lui, è stato il pelato per eccellenza hollywoodiano? Ah Yul, che maschio Alfa!
La prima volta che l’ho potuto osservare in tutto il suo splendore è stato ne Il Re ed Io, mitica storia del re del Siam, alle prese con gli antipatici colonizzatori britannici. Lui magnifico, interpretava un regnante fiero delle sue tradizioni, ma anche aperto al cambiamento evoluzionistico. Ah che gioia per gli occhi!
Stesso fascino in Anastasia, al fianco di Ingrid Bergman, incaricato a ritrovare l’erede Romanoff, spietato nella sua veste di soldato, se ne innamora perdutamente, e per lei rinuncia a tutto… Se vogliamo una trasposizione realistica dell’emotività del Cancro. Duro come il carapace in superficie, tenero e morbido all’interno. Ah Yul di uomini con la U, come te, non ne esistono più tanti. Per I dieci Comandamenti, girato nel 1956, si porta a casa l’Oscar come Miglior Attore, a dimostrazione che oltre all’indiscusso fascino, possiede un gran talento.
E poi c’è quel film che io potrei stare anni a riguardare, e non so neanche dirvi perché, non essendo minimamente appassionata del genere, I Magnifici Sette. Non so se sia per via del cast stellare, per citarne alcuni Steve McQueen, Charles Bronson, James Coburn, ed Eli Wallach; oppure per quella spettacolare colonna sonora. Sta di fatto che loro i Sette, uomini duri come mocassini, si prodigavano a difendere un villaggio messicano, da banditos senza cuore, tutto in nome della giustizia. Ah che poesia!
Da buon Cancro, il mio Yul ha amato tantissime donne, tanto da sposarne 4. Mi piace pensarlo un inguaribile romantico, anziché un tombeur de femmes impenitente.
YUL BRYNNER, NASCE L’11 LUGLIO 1920 A VLADIVOSTOK, SOTTO IL SEGNO DEL CANCRO