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11 Novembre del 1887: vengono impiccati ingiustamente i Martiri di Chicago in piazza Haymarket, ritenuti responsabili della morte di alcuni poliziotti.

Creato il 11 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

L’ 11 Novembre del 1887 nell’ America liberale e libertaria che assai piace a neoconservatori e nondimeno a democratici venivano impiccati i Martiri di Chicago: quattro anarchici (uno, condannato, era riuscito a suicidarsi nella notte) accusati di essere responsabili di aver incitato un non identificato esponente del movimento a far esplodere un ordigno il 4 maggio 1886 nel presidio di Haymarket Square. Diretta conseguenza temporale dei grandi e famosi scioperi iniziati, ovviamente, il primo maggio in Chicago.  Stando alle cronache, non solo i condannati furono giudicati colpevoli ma si evinse chiaramente che il presidio si svolse in maniera del tutto pacifica, anche contro ogni previsione, finché la polizia decise di marciare con inutilità e danno verso il carro degli oratori. Nella Strada Maestra tracciata dalla storia l’ episodio di centotrenta anni fa rimanda dolorosamente a molte delle conflittualità che hanno attraversato il nostro paese negli ultimi quindici anni; terminato il periodo più duro e sanguinoso della Repubblica italiana con lo smembramento dei nuclei armati degli anni di piombo e tristemente stabilizzatosi lo scontro tra istituzioni e gravi attentati mafiosi, l’ ordine del giorno in Italia è diventato il ruolo  e la funzione della polizia nel nostro paese. Tra atroci e inspiegabili abusi – del quale il caso Cucchi è ultimo e palese – le forze dell’ ordine in Italia hanno perduto quasi completamente la fiducia che l’ opinione pubblica era solita riservargli.

A discredito di chi pone soltanto sgomento e rabbia – pur da taluni condivisibile – andrebbe ricordato agli ambienti progressisti che un’ analisi seria di questo fenomeno di radicalizzazione dell’ odio non può essere condotta solo per una parte : sono mancati, almeno inizialmente, intellettuali che cercassero di comprendere in profondità le motivazioni per le quali un gruppo chiuso poteva assumere atteggiamenti di costante e violenta aggressione.  Non si parla solo di un’ analisi dei rapporti tra politica e forza dell’ ordine, ma addirittura di autentica indagine che andrebbe fatta all’ interno dei meccanismi dei servizi di polizia. Aggravatasi la situazione trovare giustificazioni è diventato disarmante e praticamente vergognoso. Di contro, gli pseudo-conservatori del nostro paese (perché di uomini autenticamente di destra pochi ve ne sono), troppo spesso volgari e quasi sempre faziosi, si mostrano assurdamente reazionari làddove il loro gesto di difesa dell’ indifendibile è totalmente fuori luogo e altro non serve che a gettare benzina sul fuoco incrementando un disagio divenuto ormai insostenibile. Fino a che nessuna tra le parti oltranziste deciderà di muoversi in altre direzioni l’ unica previsione plausibile è che avremo altri dolorosi casi Cucchi con cui fare i conti, rimanendo impotenti e attoniti anche di fronte a sentenze che nascono da chi la guerra non la vive in prima linea e per questo dovrebbe atteggiarsi diversamente.

Tags:1 maggio,11 novembre,1887,chicago,Haymarket Square,martiri di chicago,retrònotizia,retrospettiva,sciopero

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