Ministro a Parigi per evento preparatorio di Cop21: «Salvezza Pianeta riguarda tutti, nessuno resti a terra»
«A Parigi ogni Paese dovrà venire con l’obiettivo di salvare il Pianeta: è un problema che riguarda tutti e nessuno dovrà restare a terra». Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti al termine della pre-Cop21 che si è tenuta a Parigi da domenica 8 fino a martedì 10 novembre.
Ma durante le due settimane di lavori della Cop21, dal 30 novembre all'11 dicembre, la delegazione italiana insisterà anche per l'inserimento nel testo conclusivo di un "riferimento" ad un obiettivo ancora più ambizioso: il contenimento del riscaldamento globale a 1,5 gradi, come richiesto da alcuni Paesi, in particolare le piccole isole che altrimenti rischiano di scomparire.
L’obiettivo italiano
«Con la Cop21 si comincia un percorso e tutti dobbiamo essere disponibili a proseguirlo uniti, con obiettivi monitorati e controllati, che possono essere rivisti e migliorati nel corso del tempo.
«L’accordo di Parigi è reso impellente proprio dal fatto che ancora inquiniamo in maniera crescente – spiega Galletti –, ma siamo ottimisti, le cose stanno cambiando molto. L’ultimo accordo sul clima, quello di Kyoto, aveva visto la sottoscrizione solo dei Paesi che coprivano il 13% delle emissioni. Noi eravamo tra quelli e gli impegni presi li abbiamo rispettati. Anche se si tratta di impegni comunque limitati nella globalità. Oggi, a 18 anni di distanza da quell’accordo, ci apprestiamo ad andare a Parigi con contributi nazionali supportati da impegni già resi espliciti da parte di tutti i Paesi che coprono ad oggi il 95% delle emissioni mondiali. Dunque, dal 13% siamo passati al 95% e ci sono le condizioni per coprire il 100% o almeno avvicinarci molto a questo dato. La sensibilità verso questo problema, per fortuna, è assolutamente diversa e con tante implicazioni. Prima di tutto il grande messaggio che si trasmette all’economia mondiale: se tutti i Paesi si impegnano verso il raggiungimento di un determinato obiettivo, allora anche i mercati dovranno adeguarsi».
L’Italia su vincoli e sanzioni
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
entro il 2030 di almeno il 40% ed è un obiettivo vincolante, con sanzioni. Quindi, indipendentemente da quello che capiterà a Parigi, noi l’obiettivo lo abbiamo già fissato e andremo alla Cop21, sia come Paese che come Ue, chiedendo a tutti gli altri Stati di impegnarsi almeno quanto ci siamo impegnati noi e con le stesse garanzie che stiamo offrendo. Dunque, la nostra posizione è già concordata, si tratta di una posizione che ci vincola e ci permette di andare a Parigi dando il buon esempio, perché noi da questo punto non torniamo più indietro».
La posizione italiana
Come dice la parola stessa è una tassa sulle emissioni di CO2 causate dalla combustione di fossili, nata per far ricadere gli oneri ambientali e finanziari derivanti dall'immissione di gas serra in atmosfera ai soggetti responsabili., ma con estremo realismo politico ritengo che non bisogna sottovalutare altri aspetti.
Parigi rappresenterà comunque una svolta, il problema di fermare l’innalzamento della temperatura globale sotto i 2,7 gradi esiste, perché ancora non abbiamo in campo azioni che ci permettono di arrivare all’obiettivo ambizioso che avevamo fissato sotto i 2 gradi, ma un fattore fondamentale può essere la creazione di una governance del processo, con monitoraggio e revisione ogni cinque anni dei progressi compiuti, come anche la trasparenza, cioè sul mondo in cui questi dati verranno forniti dagli Stati».
Fonte: MinAmbiente