Appuntamento del giovedì – Romanzo scritto appositamente per questo blog
(questo libro è un’opera di fantasia, qualsiasi analogia con fatti, luoghi o persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale)
Ḕ stato buffissimo soprattutto quando Mildred rincorreva con la scopa la borsetta di pelo di Emily che aveva scambiato per un topo. Oh scusami ti devo lasciare mi suonano alla porta, sto aspettando la sarta. Ci vediamo domani”.
Frank abbassò lentamente il ricevitore “Domani arriva mia madre”.
“Una bella sorpresa” ribatté Jane con finta innocenza.
“In genere abita a New York. Le volte in cui mi viene a trovare se non guarda le televendite chiacchierando ininterrottamente per la casa, se ne va in giro per la città telefonandomi che si è persa e non trova un taxi. Impossibile lavorare in una situazione del genere” spiegò Frank e aggiunse, guardandola speranzoso “Forse potremmo lavorare da te?”
Jane annuì prontamente “Perfetto”.
“Per farmi perdonare ti porto a cena in un bellissimo posto” concluse Frank conducendola verso la porta. E mantenne la parola.
Il ristorante era uno dei più eleganti della città: le tovaglie candide erano impreziosite da un semplice ma raffinatissimo ricamo a mano, le luci disposte ad arte, riuscivano a creare una atmosfera scintillante ed i camerieri, splendidi nei loro smoking scuri, contribuivano a conferire prestigio al locale.
“Sei mai stata in questo posto?” chiese distrattamente Frank, pentendosi subito della domanda: era una ragazza molto attraente sicuramente qualcuno doveva averla invitata là prima di allora.
“Non ci sono mai stata” rispose lei “Mi sembra davvero magnifico”.
Frank respirò soddisfatto e diede un’occhiata al menù.
Continua……………(il prossimo giovedì)
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